Acquistereste un iPhone 5 assemblato da un bambino di 5 anni?

Creato il 17 ottobre 2012 da Redazioneatv @appletvblack

[foto melablog]

La Foxconn ha ammesso l’utilizzo di 14enni nelle linee di produzione.  Ennesimo imbarazzo per l’azienda della mela morsicata.

L’iPhone 5 e altri device costruiti da piccole mani che dovrebbero tenere in  mano biro e quaderni. L’ultimo scandalo della Foxconn, l’ormai  famigerata azienda cinese che fabbrica le componenti per la Apple (ma anche  Microsoft, Hewlett Packard ed altri gruppi) è ancora una volta clamoroso: minori sulle linee produttive. La notizia è uscita dopo i  consueti controlli in una fabbrica a Yantai, nella Cina nord-orientale, dove  sono stati impiegati alcuni «tirocinanti» di età compresa tra 14 e 16 anni, che  avevano lavorato presso il campus per circa tre settimane. Foxconn aveva  spiegato, inizialmente, e candidamente, che si trattava di un «piccolo numero di  stagisti inviati dalle scuole». Ma le scuse non hanno tardato ad arrivare.

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Quattordici anni, infatti, sono troppo pochi per la catena di montaggio,  stage oppure no, secondo le leggi cinesi (peraltro, anche quelle del buon  senso). Difficile, inoltre, non pensare male se si considera che questi tirocini  sono stati utilizzati nel periodo massimo di richiesta di device per l’uscita  del nuovo smartphone e prossimi a quella dell’iPad mini: anche se è bene  specificare che al momento il China Labor Watch, artefice dei report di controllo di  queste fabbriche, non è in grado di specificare se sono stati utilizzati per  costruire device Apple oppure di altre marche. In ogni caso, Foxconn ha  calcolato il fabbisogno extra di operai stagionali in 50 mila unità.

La Foxconn ha subito emesso un breve comunicato condito da una dura presa di  posizione:

I dipendenti Foxconn che, attraverso la nostra indagine, risulteranno  responsabili di queste violazioni verranno licenziati seduta stante. Siamo  consapevoli che la piena responsabilità per queste violazioni spetta alla nostra  azienda e abbiamo chiesto scusa a ogni studente per ciò che abbiamo permesso che  capitasse.

Ormai il rapporto tra la Apple e questa azienda, di proprietà della taiwanese  Hon Hai Precision Industry, sta diventano molto delicato dal punto di vista  dell’immagine e anche delle relazioni industriali. In questo momento, ci sono  circa 300 mila persone coinvolte direttamente o meno dalla  Foxconn, operai che in questi due anni hanno raccontato al mondo il  loro disagio attraverso gesti estremi: suidici, violente proteste e scioperi  sfociati in risse. A tutto ciò si aggiunge ora l’ombra dello sfruttamento  minorile.

È pur vero che è stata la società di Cupertino ad avvallare per trasparenza  questi controlli, ma se devono servire a compilare dei cahiers de  doléances sempre più lunghi, senza che questo comporti qualche decisione  diversa e radicale, molto presto si dovrà tornare a scrivere un’altra storia,  simile a quest’ultima.

Fonte: ABC  News

Via Bloomberg & Fonte-feed


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