Apple rimborserà una cifra pari a circa 50 milioni di dollari per gli acquisti in-app effettuati dai minorenni, il rimborso è il risultato di una class action suit creata circa 2 anni fa negli Stati Uniti contro l’azienda.L’azienda è quindi obbligata a risolvere tale causa offrendo loro un rimborso, a patto che il giudice responsabile della class action approvi la proposta. I termini della proposta dichiarano che il titolare di un Apple ID su App Store sarà in grado di richiedere un rimborso a Cupertino pari a 5 dollari – sia virtuali, da spendere su iTunes, che in contanti – compilando un semplice modulo per la richiesta. Chi invece ha dovuto pagare un po’ più denaro a causa dei troppi acquisti in-app effettuati dal figlio a propria insaputa, avrà a disposizione un’altra possibilità : potrà richiedere ad Apple un credito per tutte le spese non autorizzate effettuate nell’arco degli ultimi 45 giorni, il tutto compilando una domanda un po’ più dettagliata dove si dovranno elencare tutti gli acquisti effettuati in quell’arco temporale. Si potrà infine richiedere un rimborso per un periodo superiore ai 45 giorni, ma in questo caso sarà necessario fornire ad Apple una spiegazione sul perché nessuno, in casa, si sia accorto che gli acquisti in-app siano perdurati così a lungo.
Oggetto della causa è la politica tenuta in passato da Apple, che permetteva di effettuare acquisiti In-App ,senza un ulteriore conferma utente o conferma email, nelle app e in particolare nei giochi, per esempio i mondi virtuali come quello dei Puffi, che adottavano il modello“freemium”. Questi titoli sono scaricabili gratis ma spingono, se non proprio costringono, a spendere soldi durante l’utilizzo per avere un’esperienza di gioco più completa o progredire più velocemente.I Genitori vedranno arrivare i rimborsi nel corso del 2014.