Abbiamo detto nei post precedenti di Sudafrica -Italia (44-10) e Samoa - Scozia (27-17).
- Abbiamo fatto cenno a Argentina - Inghilterra, in cui la compagine sperimentale-ma-non-troppo inglese (Freddie Burns apertura, Lee Dickson mediano, Joe Marler Tom Wood, Joe Lanchbury e tanti altri nazionali non Lions, più i giovani Chris Wade e Matt Kvesic) ha stracciato 3-32 con quattro mete di Morgan, Strettle, Twelvetrees e Billy Vunipola, i vice-Pumas senza il bulk destinato al The Championship, guidati Felipe Contempomi all'addio con Urdapilleta all'apertura e Landajo mediano.
- L'altra gara cui abbiamo fatto cenno porta un risultato relativamente sorprendente: l'Irlanda depauperata di Lions e ricambi loro destinati, fatica negli Stati Uniti . sempre quelli, coi vari Clever, Petri, Ngwenya, Suniula etc. (manca il Stadiste Scott Lavalla) passando 12-15, duello al piede tra Ian Madigan e Chris Wyles dei Saracens.
- Anche il Galles iper -depauperato dai Lions se la cava in Giappone di coach Eddie Jones : 18-22 il finale, due mete giapponesi (Broadhurst e Fujita) contro una sola dei gallesi, del 19enne Harry Robinson ala dei Blues, ma Dan Biggar piazza 14 punti. Tre primi quarti coi Crisantemi avanti, al 59' sorpasso dei Dragoni, recuperati a meno uno al 69'; distanza finale stabilita all'80' dal 20enne Rhys Patchell di Cardiff subentrato a Biggar.
E arriviamo alfine alla potente eccezione: gran partitone combattuto ad Auckland, nella prima di All Blacks - Francia, un trittico che vuole elevarsi non più solo sulla carta alle altezze del Lions' Tour, ma anche nei fatti. E molto del merito va ai francesi. La prima sfida si è conclusa a favore dei Tutti Neri per 23-13, dieci punti di margine che di per se non dicono molto.
La sfida s'è giocata in modo molto fisico e vibrante, coi Galletti capaci di piazzare il primo colpo e i padroni di casa di reagire con un uno-due a fine del primo tempo. Nessuna "fiacchezza" da stagione lunga, fusi orari o atteggiamento reattivo e prudente - se non distratto - alla "italiani in Sudafrica": i francesi iniziano tosti settando il ritmo e gli AB devono arrancare un po' prima di ritrovarsi. Mena le danze Machenaud dalla mediana, coll'esordiente Lopez un po' impacciato dalla velocità delle decisioni da prendere ma dalla pedata lunga. Il gioco è troppo veloce però per potersi permettere un cervello centralizzato: le decisioni devono esser prese lì per lì da chi recupera o perde palla, e la frequenza di errori e delle palle rubate provocati dalle difese è notevole. Se i pack si annullano a vicenda - Kieran Read contrapposto a Picamoles, Liam Messam e Sam Cane a Ouedraogo e Dusatoir, Romano e Retallick contro Maestri e Vahaamahina, in prima linea Crockett e Owen Franks più Dane Coles a vedersela con Domingo, Ducalcon e Szarzewski - sono i centri a cercarsi le strade. I francesi la trovano per primi: al 10' Florian Fritz, che sarà il costante incubo per la difesa AB, raccoglie l'ennesima palla recuperata, taglia al centro, approfitta di un inciampo tra due difensori in nero, apre il mar Rosso e serve il compagno di reparto Wesley Fofana evitando l'arrivo della seconda linea difensiva: è meta in mezzo ai pali. Bisogna arrivare alla mezz'ora per iniziare a vedere una reazione strutturata degli All Blacks; anche per loro la strada la aprono i centri, in particolare un ispiratissimo Ma'a Nonu che in una partita di forza come questa si trova evidentemente a meraviglia. Prima apre la strada per la meta di Aaron Smith, poi facilita dopo pochi minuti l'arrivo in meta del mediano Sam Cane (nella foto). Nel frattempo Aaron Cruden era tornato preciso nei piazzati dopo uno zero su tre iniziale, e questo facilitava il 17-10 di metà tempo. Nel secondo gli scontri davanti e al centro continuavano ma senza break significativi, i francesi piazzavano una volta, i padroni di casa due. Resta un gran bello scontro a viso aperto tra due squadre in grado di giocare (abbastanza bene) senza troppi vincoli e schematismi resi impossibili dalla velocità e aggressività delle difese, una recita a soggetto si direbbe in teatro: un ottimo viatico per il proseguo della serie.