Eduard Kunz è nato in Siberia ed ha studiato al Conservatorio Ciaikowskji di Mosca ottenendo il diploma di perfezionamento con Distinzione e la Medaglia d’Oro per l’interpretazione presso il “Royal Northern College of Music”. Ha suonato con importanti orchestre tra cui la “BBC Symphony Orchestra”, la “City of Birmingham Symphony Orchestra”, la “Philharmonia Orchestra”, la “ Deutsches Symphonie Orchester Berlin”, la “Royal Stockholm Philharmonic Orchestra”, la “Orchestre National du Capitole de Toulouse”, la “Braunschweig Symphony Orchestra” e recitals al “Wigmore Hall” e “ Royal Albert Hall” a Londra “ BBC Studios” e “Bridgewater Hall” a Manchester, il “Louvre” a Parigi, il “Concertgebouw” ad Amsterdam e “Winterthur Hall” a Barcellona, nonché recitals a Roma, Rimini, Andorra, Bilbao, Madrid, Milano ed i festival di “City of London”, New York, Grieg (Oslo) “Tillingham”, “Cheltenham” e “St. Magnus”.
“ Si tratta- dice il presidente onorario e fondatore dell’ associazione Rossini, Fulvio Galleano- di una importante occasione per ascoltare Kunz che eseguirà brani di Domenico Scarlatti, Rachmaninov e Ciaikovskij. Con il concerto di Albenga, che sarà replicato giovedì 23 al Teatro Nuovo di Valleggia, il prestigioso pianista russo inizia proprio ad Albenga la sua tournée italiana che lo porterà successivamente a Pinerolo, Milano, Padova e Trieste dove eseguirà i due concerti per pianoforte e orchestra di Ciaikowskji”. Del maestro italiano, coetaneo di Bach e di Haendel, saranno eseguite pagine estratte dall’imponente e variegata produzione di sonate per clavicembalo cui l’autore deve la sua fama e il ruolo fondamentale per i futuri sviluppi dello stile classico. Per quanto riguarda invece l’ampia sezione russa del concerto, sarà una terna di brani dai sei Moments musicaux op. 16 ad offrire al pubblico il valore di Kunz e la raggiunta maturità tecnica ed espressiva di Rachmaninov, mentre al ciclo integrale delle ciaikovskiane Stagioni spetterà il compito di far apprezzare come il pianoforte suonato a questi livello possa sposare l’intento didascalico al lirismo intriso di sottigliezze armoniche e contrappuntistiche.
CLAUDIO ALMANZI