Ad Arles quel giorno ti avrei ucciso!

Creato il 04 aprile 2014 da Il Viaggiatore Ignorante


Arles 1888.

Paul Gauguin mi ha appena scritto! Mi raggiungerà per trascorrere qualche mese alla ricerca della luce della Provenza per trovare ispirazione. Devo ringraziare Theo per avermi aiutato nell'impresa di portare Paul ad Arles. Sino ad ieri non stavo bene, le allucinazioni erano frequenti! L'arrivo di Paul mi rincuora, mi permette di guardare i vicoli, i ponti e la gente della Provenza con pensieri diversi. Mancano pochi giorni, devo arredare la stanza! Devo sistemare la casa, deve essere accogliente! Devo esporre i miei dipinti nella sua stanza per fargli capire quanto sono cresciuto in questa angolo di paradiso.
Ho letto diversi libri su Van Gogh. Per cui penso di interpretare correttamente il suo pensiero e la sua eccitazione per l'arrivo di Gauguin.Quello che Vincent non sa (e forse non saprà mai) è che Gauguin farà tutto questo per soldi! Theo Van Gogh era molto preoccupato per lo stato di salute del fratello, e per questo convinse il pittore a raggiungere la Provenza dietro un lauto compenso.
Paul è arrivato!Le giornate con lui scorrono veloci, tra girasoli e dipinti, tra cafè e prostitute! La mia vita ora ha un senso. Sto imparando. Mi ha promesso un ritratto! E' una cosa che mi riempie il cuore di gioia!
Stile di vita dissoluto!Ma questo "lasciarsi andare" alle gioie della vita permette una produzione pittorica senza eguali nella storia! Del periodo di Arles sono le tre diverse versioni della "camera ad Arles" ed il "ponte di Langolois".Gauguin dal canto suo ama meno di Vincent la luce della Provenza, lui immagina altri mondi, altre luci ed altre donne....

Il loro rapporto diviene burrascoso.
Liti.
Contatti fisici.
Poi scoppia nuovamente la pace!
Ritornano nei cafè e nei bordelli per passare le serate dopo le ore all'aria aperta a riprendere la natura.
Si giunge al 23 dicembre del 1888.
Io e Paul eravamo al solito Cafè nei vicoli di Arles. Non ricordo il perché, non ricordo il motivo per cui tutto ebbe inizio. Mi fece arrabbiare. Lanciai un bicchiere in direzione della sua testa, lo evitò! La cosa mi fece impazzire di odio! Presi un rasoio trovato per caso e lo inseguì! La gente scappava! Paul scappava! Io correvo e gridavo, non ricordo il motivo. Il grande anfiteatro romano, impassibile. Mi fermo un secondo per trovare il fiato, non trovo pace. Faccio fatica, molta fatica, lui è più veloce. Non ci riesco. Mi fermo. [....] Decido di tornare a casa. Non sono tranquillo, lo volevo uccidere! Non riesco a dormire. Sarà l'alcool? sarà l'odio verso Paul? Non riesco a dormire.  [....] Mi alzo e mi guardo allo specchio, ho ancora in mano il rasoio! Quello è stato il momento terribile....

In quel momento Vincent Van Gogh si mutilò parte dell'orecchio sinistro. Ma, come spesso succede, alla follia non vi è fine! 

Si benda la parte ferita, esce di casa e cerca Rachel, una prostituta che erano soliti frequentare, le consegna la parte di orecchio recisa! 
Ritorna a casa e si addormenta. La mattina seguente la polizia lo preleva e lo ricovera in un ospedale psichiatrico.
Negli ultimi anni sono nate teorie diverse su quanto accaduto il 23 dicembre del 1888. Una teoria avanza l'ipotesi che sia stato lo stesso Gauguin a tagliare di netto l'orecchio, forse per avere salva la vita....

Il seguito della storia l'ho scritto in un articolo su Saint-Remy-de-Provence (Van Gogh a St. Remy de Provence).  La fine di Vincent la racconteremo parlando di Parigi. 



I vicoli di Arles sono magnifici! 

Ho pensato di portarvi in questo viaggio indietro nel tempo per meglio apprezzare quanto la natura ha donato alla Provenza, luce infinita. 
Luce amata dai più grandi pittori del XIX° secolo....


Fabio Casalini.



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