Ad un passo dalla terza guerra mondiale

Creato il 03 novembre 2013 da Molipier @pier78

Nel 1962 un aereo militare americano, sorvolando l’isola di Cuba, scoprì una serie di missili nucleari russi dispiegati sul territorio dell’isola nel tentativo di evitare la possibile invasione da parte dell’esercito americano.

Furono tredici giorni di profonda crisi e di tensione tra Stati Uniti e URSS che si conclusero con un accordo per cui i sovietici avrebbero ritirato il loro arsenale in cambio della promessa da parte di Kennedy di non invadere il territorio cubano.

Fu uno dei momenti più critici della Guerra Fredda, conosciuto come “la crisi dei missili di Cuba“, ma forse è nulla paragonato a quanto accadde nel 1983 quando il mondo fu davvero vicino allo scoppio della III guerra mondiale. La notizia è stata riportata dal “Guardian” che ha avuto accesso ad alcuni documenti resi pubblici dopo trent’anni.

Nel 1983 la Nato mise in atto un’esercitazione militare che a Mosca considerarono troppo realistica per essere una semplice esercitazione e pensarono fosse in corso un attacco contro le truppe del Patto di Varsavia.

La risposta del Cremlino fu immediata e da Mosca arrivò l’ordine di rispondere caricando su decine di aerei nella ex Germania Est e in Polonia alcuni ordigni nucleari tattici, ridotti rispetto alle grandi testate ma in grado di fermare l’avanzata dei nemici e causare migliaia di vittime.

Settanta missili a medio raggio erano pronti ad essere lanciati mentre diversi sottomarini armati con testate atomiche furono inviati a nascondersi sotto i ghiacci del Polo Nord dove non potessero essere scoperti dai satelliti americani e, in caso di necessità, avrebbero potuto emergere per esplodere i propri missili.

D’altra parte, come biasimare i russi che videro muoversi oltre 40mila soldati con carri armati e mezzi blindati attraverso l’Europa? L’esercitazione prevedeva che le truppe blu (Nato) intervenissero per difendere alcuni paesi, Finlandia, Norvegia e Grecia da un possibile attacco delle truppe arancioni (Patto di Varsavia) che erano arrivate in Jugoslavia.

In più, il clima di quel periodo era particolarmente teso perché l’URSS abbatté un aereo di linea sudcoreano con 269 persone a bordo solo perché era penetrato, per errore, nello spazio aereo sovietico. Reagan, allora presidente degli Stati Uniti, definì l’Unione Sovietica come “l’impero del male” e annunciò che avrebbe approntato un sistema di difesa contro i missili russi chiamato “scudo spaziale“.

Tutto troppo realistico e terrorizzante, tanto che Margareth Thatcher chiese agli Stati Uniti di non ripetere mai più un errore del genere, un gioco perfettamente organizzato che poteva mettere in ginocchio l’Europa ed il mondo intero.

Profilo di Pierpaolo Molinari

Nato nel 1978, web designer dopo aver lasciato architettura per dedicarmi all'informatica. Ho una grande passione per la tecnologia, Apple, il calcio, la musica, la lettura e la scrittura.


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