Nel gennaio 1816 Anna si trasferì con la piccola insieme ai propri genitori a Kirkby Mallory, lasciando - per volontà di entrambi - il marito. L'animo oscuro, romantico e tormentato del poeta poco si sposava con il raziocinio di lei, scienziata matematica. Nonostante la legge inglese desse ai padri piena custodia dei loro figli in caso di separazione, Byron non rivendicò i suoi diritti di paternità e pochi mesi dopo firmò l’atto di separazione legale, anche se controvoglia, e lasciò per sempre l’Inghilterra morendo lontano nel 1824 avendo avuto solo pochi sporadici contatti con la figlia.
Ada non fu una scienziata eremita, dedita esclusivamente ai propri studi e totalmente presa dal proprio genio. Partecipava a balli e ricevimenti in società, amava molto suonare l'arpa e danzare, e fu una buona madre per i suoi tre figli, avuti dal marito William King: Byron, Annabelle e Ralph Gordon.
Possiamo ipotizzare che gli sforzi notevoli compiuti dalla madre per distruggere ogni possibilità di affetto per l'ex marito, e se possibile di incitare la figlia a disprezzarlo, non sortirono grandi effetti in Ada; non solo chiamò nonostante tutto i due figli con l'appellativo ed il nome del padre, ma dalle lettere che sono rimaste della corrispondenza con la madre e con le amiche non emergono mai critiche nei confronti della vita poco morale condotta dal padre e non si trovano passi in cui ella si rivolga in modo poco lusinghiero ad il padre che non aveva potuto conoscere - atteggiamenti ai quali invece la madre Anna tentava di incitarla -. Ma circostanza che più delle altre ci fanno capire quanto poco questi sentimenti negativi avessero toccato Ada è che alla sua morte, avvenuta all'età di trentasei anni a causa di un tumore, per sua richiesta venne seppellita nella chiesa di santa Maria Maddalena ad Hucknall, Nottinghamshire, accanto al padre.
L'INCANTATRICE DI NUMERI
“Io le suggerii di aggiungere delle note alla monografia di Menabrea, un’idea che immediatamente lei adottò. Discutemmo insieme alle varie illustrazioni che sarebbero state presentate: io ho contribuito molto al lavoro anche se lei gli ha dato un suo determinante tocco personale. Così pure era stato nel lavoro del programma per la macchina, volto a calcolare i numeri di Bernoulli, dove Lovelace riuscì anche ad individuare un gravissimo errore compiuto da me”Parole di simile apprezzamento e fiducia professionale da parte di un uomo ad una donna nel periodo storico in cui ci troviamo, sicuramente ci fanno comprendere non solo la grande intelligenza ed apertura mentale di Babbage ma anche le grandi competenze e capacità che Ada dovette dimostrargli.
Un'altro personaggio storico femminile che pochi conoscono ma che ha realizzato nella sua, purtroppo breve, vita qualcosa di degno ed importante che dev'essere ricordato.
Con affetto,
Irene