Adam and Eve: i robot creatori

Creato il 25 marzo 2011 da Estropico

Una recente rivelazione sta facendo discutere animatamente il mondo scientifico: se un robot ad intelligenza artificiale fa una scoperta scientifica è possibile attribuirgliela? O forse essa è da attribuire solo e soltanto allo scienziato che l'ha programmato?
Il problema etico è saltato fuori quando, poco tempo fa, dei ricercatori dell'Università di Cambridge diretti dal ricercatore Ross King hanno progettato un robot, chiamato Adam, per automatizzare il processo di ricerca sul modo in cui le cellule si riproducono. Per semplificare il processo hanno usato cellule di lievito in quanto esse sono campioni molto semplici da studiare. Ross King afferma: "Dato che gli organismi biologici sono molto complessi, è importante che i dettagli degli esperimenti siano rilevati e studiati nel miglior dettaglio possibile. Una cosa difficile e noiosa per l'uomo, ma semplice per il robot scienziato." Alla fine il robot Adam ha fatto una nuova scoperta sulla genomica del lievito (Saccharomyces cerevisiae), che i ricercatori hanno poi sottoposto a un controllo sperimentale verificando che era effettivamente corretta.
Grazie ai suoi sistemi di intelligenza artificiale, Adam ha infatti ipotizzato che certi geni del lievito codificassero per specifici enzimi che catalizzano alcune reazioni chimiche all'interno della cellula, per poi progettare esperimenti per il controllo dell'ipotesi, interpretarne risultati e ripetere il ciclo fino al raggiungimenti di un'ipotesi finale. Adam non è un robot antropomorfo (ovvero non ha sembianze umanoidi) ma un robot industriale che lavora dentro un parallelepipedo usando molti bracci computerizzati e spostanto provette e reagenti. Ad Adam seguirà un robot più evoluto, Eve, che l'equipe di King prevede che sarà in grado di utilizzare addirittura per la progettazione di nuovi farmaci.
Il software su cui è basato Adam è un esempio di Intelligenza Artificiale Ricorsiva ovvero esso è in grado di modificare (parzialmente) la sua programmazione per adattarsi a nuovi input ambientali e progettare nuovi algoritmi di analisi. E' così che l'organismo artificiale ha potuto realizzare la scoperta di genomica che a mio avviso, a questo punto, dovrebbe essergli attribuita di diritto anche perchè un essere umano, nelle sue condizioni, non avrebbe potuto effettuare tutti i calcoli e le misurazioni per realizzarla con la stessa efficienza e velocità.
I.A. di questo tipo potrebbero anche risolvere il cosidetto "Problema del Software" che ho descritto in un post precedente e che mettevano in risalto le limitazioni del cervello umano alle prese con la risoluzione di problemi complessi come quello della creazione di software interagente con esseri senzienti (un sistema operativo).


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