Pubblicato da Gabriella Parisi
Cari lettori, oggi non vi recensirò il libro Hybrid. Quel che resta di me di Kat Zhang, che Giunti Y ha pubblicato recentemente. Questa originalissima forma di distopia (o forse dovrei dire ucronia, dal momento che non ci troviamo nel futuro, ma ai giorni nostri negli Stati Uniti, con una Storia alternativa) merita di essere raccontata in altro modo. Siete curiosi di sapere come? Leggete il post!
RECENSIONE «Questa è la mia storia.»
«Non è solo tua, Eva, ci sono anch'io, ricorda che condividiamo lo stesso corpo.»
«Hai ragione, Addie. Questa è la nostra storia, ma sono io a raccontarla ai lettori, non è forse vero?»
«È vero, ma per il mondo noi ci chiamiamo Addie Tamsyn.»
Per tutta la vita avevo tenuto duro per non sparire. Muovermi nel a direzione opposta, tutto d’un colpo – facendomi sempre più piccola, tagliando i legami con il nostro corpo e con Addie – era stato terrificante. Ma ero talmente arrabbiata, ferita e spaventata… E prima di rendermi conto di cosa stavo facendo, era già successo. Passai quelle ore persa in un mondo di sogni informi, mentre Addie urlava, isterica, supplicava che tornassi. È ciò che mi confessò più di un anno dopo, ma io percepii la sua paura quando tornai, confusa, con la vista annebbiata. Sentii il suo sollievo. E da allora non sono più sparita, neanche dopo i litigi più furiosi, neanche se ero spaventata.
«A scuola studiavamo la Storia delle Americhe e i professori insistevano perché ricordassimo sempre che gli ibridi erano pericolosi ed essere ibridi era un male.»
Come poteva una società fondata da uomini con due anime vivere in pace? Gli individui che componevano il paese non erano in pace nemmeno con loro stessi e ciò conduceva a problemi di ogni sorta: «Frustrazione costante, tendenza a scagliarsi sugli altri e persino follia, per le menti più fragili». Leggevo le sconfortanti prognosi sugli opuscoli negli studi dei medici, evidenziate in grassetto. E così mi era chiaro perché i capi del a Rivoluzione avessero fondato le Americhe come un paese libero dagli ibridi, perché avessero fatto di tutto per cancellarne ogni traccia, in modo da poter ricominciare su nuove basi, puliti, rinnovati e incorrotti. Riuscivo persino a capire, con la parte più razionale di me, perché persone come me e Addie non potessero, in fondo, essere lasciate completamente libere. Ma capire una cosa era un conto, accettarla un altro.
«Insomma, tutti credevano che Addie si fosse stabilizzata a dodici anni: sono stata bravissima a nascondermi per quattro anni dentro al nostro corpo, sebbene la notte Addie mi permettesse di uscire nella solitudine della nostra stanza. Finché un giorno non siamo state fermate da Hally Mullan, una ragazza strana, di cui tutti diffidavano, dal momento che era per metà straniera e, si sa, le nazioni straniere sono governate da ibridi.»
I Mullan sarebbero stati i primi ad avere il dito puntato contro, per via delle maniere singolari e del sangue straniero. Nessuno con un briciolo di buonsenso avrebbe voluto avere a che fare con loro, ora. Eppure, eppure. Mi sembrava di vedere ancora il fratello di Hally nel corridoio, i suoi occhi su di noi: ricordavo ogni parola uscita dal a sua bocca. Aveva detto che avrei potuto muovermi di nuovo. Aveva detto che mi avrebbero insegnato. Cosa sarebbe accaduto se lui e la sorella fossero stati portati via? Avrei passato ogni maledetto secondo del resto della mia vita ripensando a quel giorno, rimpiangendo le cose che non avevo detto, le azioni che non avevo compiuto, le occasioni che non avevo colto. Dobbiamo tornare lì, dissi calma.
«Hally e suo fratello Devon ci hanno portato a casa loro e ci hanno dato una droga che ha addormentato Addie, lasciando cosciente solamente me! Anche loro erano ibridi e non ne volevano sapere di mandare via le loro anime recessive, Lissa e Ryan. Anzi, Ryan mi è stato molto vicino nella mia... riabilitazione? Come posso chiamare il processo di ritorno alla percezione e all'uso del nostro corpo, Addie?» «Chiamala come vuoi, ma ti confesso che sono un po' gelosa, perché ero abituata ad averti soltanto nella mia mente, quindi scusami se faccio fatica a cederti il nostro corpo.» «Purtroppo il Governo era sulle tracce di Hally e da lei a Devon e a me, il passo è stato breve: siamo stati condotti dal signor Conivent nella clinica Nornand, dove curano i ragazzi che non si sono ancora stabilizzati. Ma qui abbiamo fatto delle scoperte agghiaccianti...» «Che, naturalmente, non racconteremo, perché dovete leggere il libro di Kat Zhang per sapere di che si tratta.»
«Certamente, Addie. Però ho riflettuto molto sulla diffidenza verso gli stranieri. Sì, è vero che si tratta di ibridi, ma quanto è facile incolpare chi non si conosce di qualsiasi cosa? Per esempio, quando si è allagato il Museo di Storia delle Americhe, siamo sicuri che siano stati gli ibridi? Non sarà stato che le tubature erano vecchie e andavano sostituite?» «Finché non abbiamo incontrato Hally e Devon però (e Lissa e Ryan) abbiamo fatto di tutto per nascondere la nostra diversità ― sebbene tante cose nella società non fossero proprio chiare ― perché quale adolescente vuole essere diverso dagli altri? Chi vuole essere additato in mezzo a una folla perché strambo? Hally, infatti, cercava i suoi simili e ha trovato noi!»
Kat Zhang è poco più che ventenne, è nata in Texas, studia medicina ed è sino-americana. Questo è il suo esordio che si svilupperà in una trilogia. Sito Autrice pagina facebook