È morta ieri, 14 luglio 2014 Nadine Gordimer, premio Nobel nel 1991, Booker Prize nel 1974, una delle più popolari scrittrici sudafricane. Era nata nel 1923, in un centro minerario vicino a Joahnnesburg, dove si è spenta in seguito ad un tumore al pancreas, come ha fatto sapere la sua famiglia.Combattè a lungo contro l’apartheid nel suo Paese, odiando fin da piccola la situazione che si era creata tra bianchi e neri nel suo Paese. La ricordiamo con la scheda di Luglio, uno dei suoi libri:
Luglio, Feltrinelli
Sudafrica. In un ipotetico futuro scoppiano disordini di tale entita da costringere i bianchi alla fuga. Bam e Maureen Smales con i loro tre figli, alla disperata ricerca di una via di fuga, accettano il suggerimento del loro servitore nero Luglio e si rifugiano nel suo villaggio. Si capovolgono i rapporti di forza.
da una sua intervista:
È vero che siamo bombardati dalle informazioni e le informazioni non sono la conoscenza, sono una collezione superficiale di fatti e dobbiamo guardare alla letteratura, agli scrittori per avere un’interpretazione dei fatti, per capire ciò che ha preceduto e seguito i fatti. Certo, ci sono dei commentatori che analizzano gli eventi, ma come ci influenzano questi eventi? Questo viene dagli scrittori. Per esempio, pensiamo ad una manifestazione che poi degenera in violenza. Che cosa ha portato Tizio o Caio ad unirsi alla manifestazione? Che cosa è successo a casa sua quel giorno? Ci sono delle circostanze dietro i motivi della manifestazione, magari c’è una madre che ha detto, ‘fai attenzione, ti metti nei guai’. Poi succede qualcosa, magari si spara, ci sono dei morti e dei feriti. E che cosa succede dopo? Come si affrontano le conseguenze? Qui interviene lo scrittore, solo uno scrittore crea le persone, prende in mano la cosa, si avvale della Storia grande e foggia qualcosa che fa diventare una storia una serie di eventi