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Addio a Pete Seeger, al grande cantautore che con le canzoni denunciò tanti crimini

Creato il 28 gennaio 2014 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Addio a Pete Seeger, al grande cantautore
che con le canzoni denunciò tanti crimini

di Iannozzi Giuseppe

Pete Seeger

Pete Seeger

Pete Seeger, il grande cantautore americano, forse il più grande tra i padri della canzone popolare di protesta, si è spento a 94 anni. Insieme a Woody Guthrie, Pete Seeger ha ispirato tanti cantautori, tra cui anche Bruce Springsteen. Impegnato nelle cause progressiste, Pete Seeger non ha mai cambiato idea nel corso della sua vita. Ha lottato fino all’ultimo per ciò in cui credeva. Folgorato dall’incontro con Woody Guthrie, Pete Seeger è stato anche il mentore del menestrello Bob Dylan. Chitarrista e suonatore di banjo, nel corso degli anni, il suo impegno politico gli causò non pochi guai in una America che dava la caccia ai comunisti e comunque a chiunque nutrisse simpatie socialiste.
Tra i suoi brani storici più famosi “If I Had a Hammer”, “Turn! Turn! Turn!”, “The Bells of Rhymney” e l’immortale “We Shall Overcome”.

Nato a New York il 3 maggio del 1919, figlio del musicologo Charles Seeger, crebbe in una famiglia di artisti: i fratelli Mike e Peggy erano anch’essi musicisti e cantanti). Nella seconda metà degli anni Trenta lasciò l’università (di Harvard) per dedicarsi alla sua vera passione, la musica.

Finalmente, nel 1996, Pete Seeger è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, mentre nel 1997 un Grammy.
Ha continuato ad esibirsi sul palco fino al 2009.

Pete Seeger era soprannominato “Stalin’s songbird”, l’usignolo di Stalin. Ma dopo il XX Congresso del Pcus durante il quale Nikita Kruscev rivelò i crimini dello stalinismo, Seeger, uomo e artista più che mai coerente e sempre contro la violenza, abbandonò il partito comunista. Durante la guerra in Vietnam, nel corso di uno show televisivo, Pete Seeger sferrò un duro attacco contro l’allora presidente americano Lyndon Johnson cantando “Waist Deep in the Big Muddy” (Giù in profondo nel grande fango); fu questa la prima di tante canzoni dedicate alla guerra in Vietnam.

Non ha mai abbandonato il suo impegno politico. Negli ultimi anni aveva sposato le cause ecologiste. E’ deceduto in un ospedale di New York dopo una breve malattia.


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