Addio a SUPERQUARK estate

Creato il 31 agosto 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

L’ultima puntata delle serie estiva di Superquark ha salutato tutti i numerosissimi telespettatori italiani, (Superquark ha ottenuto ottimi risultati in termini di ascolti tv), andando in onda non nella addizionale collocazione del giovedì sera.

Ultimo appuntamento dunque con i sempre  interessantissimi servizi, documentari e reportage, presentati dal carismatico e insostituibile ideatore e conduttore del programma, Piero Angela.

Il documentario di apertura serata è un viaggio speciale all’interno del corpo umano per capire i cambiamenti di tutto l’arco della vita, dalla nascita, alla giovinezza, fino alla vecchiaia.

Viaggio nel corpo umano” parte dallo spermatozoo, unica cellula che si sviluppa per diventare all’interno dell’utero materno un bambino, ben formato, che una volta nato attende una scarica di adrenalina più forte di un infarto che stimola bruscamente i polmoni: Il primo respiro, il primo di tanti altri che caratterizzeranno l’esistenza.

Tutti gli altri organi si devono adattare alla vita fuori dall’utero, tutto entra in funzione per adattarsi al mondo esterno. L’infanzia è una crescita rapida, la macchina perfetta del corpo umano è un motore straordinario che si adatta per tutta la durata della nostra vita.

Altre tappe sono la posizione eretta, l’acquisizione del linguaggio e la consapevolezza della nostra identità, che permettono la creazione di ricordi che durano tutta la vita. Ogni impulso è pensiero e memoria, nuove connessioni che fanno da ponte ai ricordi.

Segue un nuovo importante cambiamento legato alla rivoluzione ormonale, che inizia nel cervello e innesca il processo che stimola la maturazione degli organi sessuali, tutto il corpo cambia in modo incredibile e si è travolti da emozioni e sensazioni nuove e profonde.

Un vero miracolo che porta alla vita adulta e  alla scelta del partner per dare inizio ad un nuovo ciclo di vita, nel giro di pochi anni da neonato a genitore per poi  proseguire con  il ciclo dell’invecchiamento.

Processo che colpisce ogni cellule del corpo, come la vita anche la morte è un processo programmato, un graduale esaurimento di organi e tessuti, fino alla morte.

Tutto qui!  Prima o poi,  tutti i viaggi devono finire.

Circo Massimo, a Roma, è il più grande edificio dedicato alle gare sportive mai costruito dall’uomo: Alberto Angela racconta la lunga storia, dal sesto secolo a.C. ai giorni nostri. Una struttura sportiva usata per 1200 anni di cui oggi resta solo un pallido ricordo, tutto scomparso con il passaggio del tempo.

La forma e la struttura del Circo Massimo cambiò di pari passo al consolidamento dell’importanza di Roma e all’affermazione delle corse dei carri, una delle più grandi passioni dei romani tale da diventare quasi una mania.

Poteva ospitare quasi trecentottantamila spettatori che avevano accesso gratuito alle gare. Ad ogni gara partecipavano quattro squadre (le factiones), ognuna identificata da un colore. Le corse classiche erano quelle delle quadrighe e delle bighe, rispettivamente un carro trainato da quattro o due cavalli i cui conducenti detti “aurighi” venivano ingaggiati e ceduti alle altre squadre per somme paragonabili a quelle con cui si acquistano oggi i maggiori fuoriclasse sportivi.

I concorrenti dovevano percorrere la pista sette volte, fra il tifo e i boati entusiastici della folla che  attendeva il vincitore.  L’eroe, acclamato, portato in trionfo e ben retribuito.

La gente veniva all’alba per assicurarsi i posti migliori, sotto le arcate c’erano botteghe, scommesse e i maghi che prevedevano i vincitori.

Le gare duravano un intera giornata e oltre alle corse dei cavalli, c’erano gare di danza, caccia e rappresentazioni teatrali,  un’inesauribile luogo di divertimento che oggi gode di una rinnovata popolarità fra i giovani, grazie allo svolgimento di grandi manifestazioni, come concerti e spettacoli a volte anche di rilevanza mondiale e la partecipazione dei maggiori artisti internazionali.

Continuando così una tradizione che va avanti da ben duemilasettecento anni.

Per ora il viaggio avventuroso nel sapere e nella conoscenza si interrompe, attendiamo speranzosi la prossima edizione autunnale.


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