Addio al papà di Tex e delle Miss

Creato il 27 settembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

La fantasia del mondo del fumetto piange la morte di uno dei suoi autori più convinti. Sergio Bonelli era un artigiano, innamorato del suo lavoro come gli artisti del fare che non esistono più. Era il sogno,  l’avventura, era il bambino nascosto dentro di noi. L’erede di Tex Willer che con il fumetto ha tenuto insieme la tradizione del west, con i suoi cowboy e indiani. L’eroe che difende i deboli qualunque sia il  colore della loro pelle.

Aveva 79 anni, vissuti tutti dentro i fumetti, quando la fantasia doveva accontentarsi di parole e disegni. Ha appassionato con raffinata genialità con i suoi fumetti generazioni di ragazzi e adulti.

Era figlio d’arte.  Suo padre Gian Luigi era il creatore di Tex Willer, ma a lui si devono straordinari esempi della fantasia come  Zagor, Mister No e Dilan Dog, che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, eroi che sono usciti dalle nuvole di carta diventando personaggi carichi di idealita’ sana, robusta e forte.

Personaggi che sono stati  e continuano ad essere cibo per l’immaginazione  della letteratura disegnata con i colori  dell’emozione.

A pochi giorni dalla conclusione del concorso di Miss Italia, anche Enzo Mirigliani, lo storico patron, è morto a Roma all’età di 94 anni. Anche lui ha fatto sognare migliaia di ragazze.  Da cinquantanni  si era occupato di concorsi di bellezza a partire dal 1953. Nel 1959, aveva assunto la direzione di Miss Italia e nel 1991 aveva fondato anche Miss Italia nel mondo, concorso destinato alle giovani ragazze di origini italiane, nate e residenti in altre nazioni.

Sono tanti i nomi famosi che devono al patron la loro fortuna, Sofia Loren, Lucia Bosè, Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago, Gianna Maria Canale, Giovanna Ralli. Tra le belle di oggi, Miriam Leone, Roberta Capua,  e Cristina Chiabotto, arrivate in Tv con la corona in testa.  Ragazze normali, comuni, quelle della porta accanto, come le dattilografe, le commesse, le impiegate, le studentesse che si incontrano sul pianerottolo di casa. Mirigliani le ha messe in mostra, le ha esibite e trasformate in  principesse per alcuni giorni o, almeno, per  un anno.

Una vita passata con le giovani aspiranti al titolo che può cambiare la sorte, un impegno entusiasmante che lo ha tenuto attivo fino ad oggi.  Di candidate, ne ha selezionate almeno un milione. Nel 1990, su suggerimento di Maurizio Costanzo, ha abolito le canoniche misure delle miss (90-60-90) e, quattro anni dopo,  ha aperto il concorso alle donne sposate e alle mamme, oltre che a quelle straniere con cittadinanza italiana. Scalpore ha fatto nel 1996 l’elezione di Denny Mendez, unica miss di colore.

In conclusione,  due italiani che hanno segnato il cambiamento dei tempi e del costume  della nostra società,  simboli di un paese che ha voluto e vuole  sognare con la fantasia tipica del nostro popolo.


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