Tra pochi giorni avrebbe compiuto 91 anni ma l’attore e regista inglese nato a Cambridge si è spento a Londra il 24 agosto 2014. Da alcuni anni Richard Samuel Attenborough era costretto su una sedia a rotelle in seguito ad una brutta caduta e risiedeva in una struttura privata con la moglie; la sua carriera cinematografica era ormai conclusa da tempo ma nessuno dimenticherà le sue magistrali interpretazioni nei numerosi film che nel corso degli anni l’hanno visto come protagonista.
E non va dimenticato “Gandhi” (1983), che gli valse ben due Premi Oscar come miglior film e come miglior regista.
La lista dei suoi film è molto lunga e questi sono solamente alcuni dei titoli che hanno contribuito a renderlo celebre.
Nel 1942 debuttò in teatro ma pochi anni prima era stato un pilota per la Royal Air Force e svolse anche le riprese aeree
In pochi anni divenne famoso lavorando nei primi anni in Gran Bretagna ma ben presto divenne noto anche negli Stati Uniti d’America e la fama internazionale giunse nel 1963 con “La grande fuga”.
Da questo momento in poi recitò con gli attori e i registi più famosi, passando dalla regia di Michael Powell a quella di Peter Ustinova, da John Sturges a Richard Fleischer, da Steven Spielberg a Brian Henson.
Ma la sua brillante carriera lo vide eccellere anche come regista e ricordiamo, oltre al più noto “Gandhi”, “Chorus line” (1985), “Oh, che bella guerra!” (1969), “Quell’ultimo ponte” (1977), “Charlot” (1992), “Viaggio in Inghilterra” (1993), “Closing the Ring” (2007).
Nel 2008 Attenborough pubblica la sua autobiografia dal titolo “Entirely Up to You, Darling”.
Un attore di vecchio stampo che riuscì ad adattarsi alle esigenze dei tempi in cui viveva, che recitava con eleganza e maestria e che in ogni parte riusciva a mettere qualcosa di suo, i suoi sorrisi, il suo viso così particolare e riconoscibile, riuscendo ad entrare nelle case e negli affetti di chi lo guardava.
Written by Rebecca Mais