Questo blog si regge sull’idea di andare oltre, di tener conto delle diverse prospettive d’osservazione. Io ho sempre avuto una certa debolezza, in positivo, nei confronti di questo concetto. Questa mattina mi sono ricordata qual è stato il primo momento in cui ho pensato che fosse una strada coraggiosa e accattivante da considerare nella vita. Quel momento risale alle scuole medie, all’aula più grande della scuola, al buio mentre veniva proiettato un film. Quel film era “L’attimo fuggente”. Ero piccola e non credo l’avessi compreso a pieno, eppure aveva già lasciato il segno. Visto e rivisto, penso mi darebbe ancora qualcosa anche se lo vedessi di nuovo. E lo farò.
Stamattina ho appreso, appena quasi sveglia, mentre mi sedevo sul letto e accendevo la radio, che il suo attore protagonista è morto. R. Williams ha scelto di passare Al di là dei sogni. Sì, voglio immaginarmelo proprio così, in un mondo colorato e fantastico come nel film omonimo. Altra toccante e speciale pellicola che mi lega a un altro ricordo personale di un po’ di tempo fa.
Attore poliedrico, protagonista di tantissimi film che hanno accompagnato la vita di almeno tre generazioni, lo vorrei ricordare con questo post scegliendo di parlare del suo film a me più caro ed in linea con la visione della vita che traspare su “Oltreloscoglio”.
Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi Leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
“L’attimo fuggente” (il cui titolo originale è Dead Poets Society) è un film di Peter Weir del 1989 ispirato ad un libro ormai introvabile se non in qualche biblioteca o scaricabile su Internet, ambientato in un collegio maschile del Vermont nel 1959. La severità e la forte ispirazione tradizionalista, subiscono una scossa all’arrivo del nuovo professore di lettere J. Keating, che si approccia agli allievi in un modo più colloquiale, confidenziale e basato sul confronto. Incita i ragazzi a credere nel valore dell’arte, della poesia e della creatività. Soprattutto, nella forza delle idee.
Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.
Il suo entusiasmo li contagia, fino a renderli più sicuri di se stessi e prendere coscienza dei desideri che hanno e della voglia di provare a realizzarli. Quando, i ragazzi scoprono che il loro professore era stato membro della setta dei Poeti estinti, le danno nuova vita incontrandosi per leggere testi di importanti scrittori e integrandoli con loro creazioni letterarie, senza fermarsi mai davanti ad un’unica interpretazione.
Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete sussurrare il loro monito. Avanti, avvicinatevi. Ascoltate, lo sentite? – Carpe – lo sentite? – Carpe, carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita!
Tra loro, un allievo ha forti ispirazioni verso il teatro e contro il volere del padre recita con successo in Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare. Manifestare al padre la sua passione per la recitazione lo porta ad un ennesimo scontro in cui gli viene preannunciato che sarà subito iscritto ad un’accademia militare. Il giovane, sconvolto da quello che lo aspetta e sentendo di non potersi opporre al volere del genitore, si suicida. Il professore, ritenuto responsabile per aver incitato il ragazzo ad opporsi al padre, viene allontanato dalla scuola. La scena finale lo ricompensa però di tutto: tutti gli allievi salgono sul banco pronunciando la frase “O capitano, mio capitano!” dimostrando di essere legati ai suoi insegnamenti e coscienti del valore della libertà da lui trasmesso.
Il senso della vita.
L’anticonformismo.
Il valore di ciascun individuo.
Questi i temi cardine del film, in cui R. Williams con magistrale interpretazione coinvolge il pubblico oltre lo schermo. È accattivante il professore per i suoi allievi, è accattivante per lo spettatore. Attori e spettatori è come se fossero presenti nella stessa aula, sugli stessi banchi ad ascoltarlo in piedi sulla cattedra.
Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a veder voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.
Archiviato in:scrivere Tagged: L'attimo fuggente, professor J. Keating, R. William