di Claudio Marsilio
Siamo stati sempre piuttosto critici verso il MoVimento 5 Stelle, e in particolar modo del suo controverso leader – seppur interessati e in qualche modo persino felici del successo grillino – ma ora crediamo sia arrivato il momento di levare gli scudi a sua difesa, perché si sta davvero andando oltre.
Dopo la battaglia in parlamento sul decreto IMU-Bankitalia passata alle cronache come “gazzarra”, “tentativo squadristico”, “attacco alle istituzioni vergognoso” e via sdegnando, si sono alzati i cori delle Vestali Repubblicane, coordinate come fossero gestite ed orchestrate da un unico maestro, attraverso radio, trasmissioni televisive, giornali e aule parlamentari.
Il top – ricorderete – è stato raggiunto la settimana scorsa dalla giornalista – chiedo scusa – Daria Bignardi, nell’ormai famosa puntata con Di Battista ed Augias: prima si attacca il deputato pentastellato chiedendogli come ci si senta ad avere un padre fascista (Dio, che orrore!), poi si dà al secondo ospite (l’agente Donat, leggete il godibile articolo dell’Anarca: la possibilità di demolire il primo senza contraddittorio dandogli dello “squadrista involontario”, del “parolaio” etc.
A seguito delle reazioni sdegnate del popolo della rete e dei supporter del MoVimento, che beffardamente chiedono alla conduttrice come ci si senta invece ad avere sposato uno il cui padre è il mandante di un assassinio perpetrato ai danni di un Servitore dello Stato padre di due figli (il terzo nacque dopo la sua morte), si sono aggiunte anche le critiche della nota lobby trasversale, che etichetta di “barbarie” la nuova invettiva grillina.
Barbari! Ecco la definizione preferita degli antropologicamente superiori
Il fatto è che no, magari se ne accorgono pure, ma sono tremendamente infastiditi dal fatto che questi osi perfino loro rispondere: lui deve stare lì, fare da bersaglio, tacere. Essere umiliato dall’alta scuola del conformismo borghese scaturito dalla contestazione sessantottina dei figli di papà. Non può permettersi il diritto di replica.
Dallo sguardo offeso della Vestale Boldrini, attaccata per essere stata la prima ad aver applicato – illegittimamente, s’aggiunge – la nota “ghigliottina” nella votazione incriminata su BANKITALIA, al grido di Letta, fino al recente esposto contro Grillo che rischia l’incriminazione per istigazione alla disobbedienza per aver incitato i Servitori dello Stato a non difendere più questa classe politica marcia e corrotta, è una continua escalation di iniziative tese a ridimensionare il ruolo e il peso del MoVimento 5 Stelle, fino a portarli – sperano – all’arresto. Di Battista è stato messo in procedura sanzionatoria insieme ad altri per la tentata occupazione dei banchi del governo, cosa che porterà molti attivisti a non presenziare durante le sedute parlamentari. E stessa sorte toccherà presumibilmente ai pochi deputati di Fratelli d’Italia, molto attivi anch’essi durante quelle giornate.
Si cerca di tacitare le uniche opposizioni, ed in particolare quella grillina, perché considerata “altra”, “estranea”, e quindi pericolosa, al Sistema, prima delle elezioni europee che – secondo recenti sondaggi – dovrebbe vederli invece ampiamente premiati.
Dobbiamo segnalare che invece il loro leader non fa che agevolare questo disegno, con il suo comportamento isterico e controproducente. Abbiamo sempre pensato che Grillo – come ha segnalato anche Francesco Filini nel suo articolo - stia catalizzando e raccogliendo intorno a sé i voti antisistema e del popolo disperato, bisognoso di cambiamenti radicali, per metterli sostanzialmente nel cesso e non farci nulla, come il caso citato e quello della nota “Retromarcia su Roma” stanno a dimostrare.
Grillo infatti è superfluo, e l’ha dimostrato con l’ultima uscita. Quando sul sito ha invitato i suoi fanatici a dire «cosa farebbero alla Boldrini» se l’avessero in auto – eccitando la peggior pancia della Rete – ha fatto una cosa peggio che inutile: una cosa dannosa al Movimento 5 Stelle e ai suoi deputati senatori. Questi, con la loro opposizione e protesta al bavaglio che gli aveva messo la Boldrini, avevano ottenuto una vittoria almeno morale; l’opinione pubblica ha capito ed è con loro. Lo stupido, gratuito teppismo di Grillo Beppe ha dato il pretesto alle «istituzioni» luride e ai media (pagati) di criminalizzare il Movimento, di dargli dei fascisti, dei nazisti, degli incivili e barbari, di stupratori, di femminicidi…
Insomma Grillo ha fatto di tutto, con il suo intervento del tutto inutile, per trasformare la grande vittoria morale in una sconfitta. E perché? Perché i due citrulli devono riempire ed aggiornare il sito in qualche modo, non hanno idee per farlo, e buttano lì quel che capita o che gli dice la pancia, piena di odii e di rabbie impotenti. Tocca dare ragione a Gasparri: «Grillo non è un cattivo politico, è una cattiva persona».
Il suo intervento dannoso configura il caso classico di cui parlava Talleyrand: «È peggio di un crimine, è una scemenza». E le scemenze in politica sono peggio dei crimini . Grillo non imparerà mai, Casaleggio men che meno. È ora di farne a meno, deputati del 5 Stelle. Richiamateli all’ordine. Rendetevi autonomi. Lasciateli strepitare e delirare dal web.
Quando il gioco si fa duro ed entrano i leoni, anche nel circo il Direttore grida: «Fuori i pagliacci!».”
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Come non essere d’accordo?
Per la reazione che il Sistema nel suo complesso sta operando contro questo Movimento, non possiamo non pensare ad un disegno ordito ai loro danni, e di cui gli ignari attivisti saranno oggetto. Non fosse altro che per la nostra età e per l’esperienza che abbiamo maturato in questi anni impegnandoci in politica, ne vediamo tutti i tragici segni. Il progetto che l’Oligarchia Europea ha messo in campo non può essere vanificato da questi quattro barbari che rischiano di sbarcare a Bruxelles, magari saldandosi con le altre opposizioni al Sistema e compromettere tutto!
L’Italia, come scrive lucidamente Ida Magli in tutti i suoi saggi ma specialmente nel suo
È un appello quindi questo che rivolgiamo a quella parte genuina e veramente rivoluzionaria del MoVimento 5 Stelle, quella che non pensa solo agli scontrini e ai microchip sottocutanei, né alle sirene o a Pino Chet, né che si identifica in Marta Grande: state attenti!
È ora che diate vita alla fase due del vostro MoVimento: è ora di allargare il fronte. Non ci sono più partiti e associazioni contro cui scagliarsi in nome di una presunta onestà. Esistono solo due categorie ormai: quelli che lottano per difendere gli interessi del popolo, e quelli che lottano per i propri, contro il popolo.
Uscite da questo schema demenziale delle “parlamentarie” on line accessibili solo ai
So di essere un visionario – anche perché non faccio politica attiva – ed un sognatore, ma personalmente per il futuro di barricate di cui inevitabilmente sarà disseminata la società italiana grazie ai Trattati Europei, i Fiscal Compact ed i MES, e per la povertà sempre più diffusa che investirà il nostro popolo, preferirei trovarmi a lottare accanto ad un Di Battista, piuttosto che un Afan De Rivera o un Oscar Giannino, per intenderci.
L’appuntamento più importante è per le europee: quello che si configurerà al Parlamento Europeo inevitabilmente avrà ripercussioni nazionali, a livello politico. Se è vero come è vero che i movimenti anti-questa-europa riscuoteranno il successo che meritano, ho come il sospetto che le due famiglie del PPE e del Socialismo Europeo non saranno più gli unici riferimenti della politica italiana.
E allora crediamoci e cerchiamo di spedire loro, nel gruppo misto!
Twitter @ClaudioMarsilio