Ieri è stata proprio una giornata campale!
Ci sono momenti in cui il rapporto con Number1 diventa assolutamente ingestibile… brutta bestia l’adolescenza ribelle!
Giornata domenicale rovinata per tutti, bè pazienza, e mal di stomaco imperante… bè, pazienza anche per quello, passerà.
Il punto è di riuscire a trovare il modo di affrontare in modo pacato questi episodi di ribellione, e non è così semplice.
Qualsiasi cosa si dica, bella o brutta, con toni calmi o decisi, con toni comprensivi o di rimprovero, diventa fonte di scontro. Ha sempre qualcosa da ribattere per giustificarsi e, quando proprio non può più giustificarsi, comincia a urlare e insultare.
Dal classico “ma vaff…” all’altrettanto classico “perchè dovrei chiamarti mamma?“, passando per una miriade di “togliti, lasciami stare, non rompermi le p…, cosa vuoi da me, non mi dai mai retta, vattene, non ho niente in comune con voi, perdi le giornate a fare le tue baggianate, non sei mia madre e io non sono tuo figlio, tu non mi comandi, io non vengo, io non faccio, io non voglio….”
Insomma, il rabbioso contrario di qualsiasi cosa si dica o si faccia, così, tanto per fare opposizione costruttiva…
Che si fa in questi casi?
Bè, dopo essere letteralmente sclerata… niente! Non si può certo portarlo di peso a fare la gita che avevamo programmato, con tanto di macchina già caricata!
Dopo un’ora abbondante di inutile attesa e un po’ di lamentele da parte dei due fratelli, vista la mal parata, ci tocca arrenderci. Macchina scaricata, e pic-nic spostato nel giardino di casa. Ridicolo, lo so, ma unica alternativa praticabile.
Questa volta però gliel’ho fatta un po’ pesare e ho limitato i rapporti allo stretto necessario per il resto della giornata. Paghetta sospesa, scheda sim del telefono sparita.
Occorrono interventi decisi per ristabilire l’ordine gerarchico.
Ce la farò???