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Adolescenza a quattro mani: A un passo da te, di Marcello Affuso e Jessica Mastroianni

Creato il 03 novembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Ossimoro Questa storia è nata da una storia: i due giovanissimi autori, Marcello e Jessica, come i due protagonisti della storia che hanno ideato, si sono conosciuti sulla chat di Messenger, complice lo stesso nickname. Da una comune passione per la scrittura è nato il progetto di un romanzo a quattro mani che raccontasse entrambi i punti di vista di due storie, distanti da principio, che solo alla fine trovano una congiunzione. Due ragazzi, l’estate dopo la maturità: sogni, timori, progetti, feste, blog, ingenuità, chat, tragedie (sì, anche quelle) che si susseguono in un crescendo di colpi di scena davvero avvincente. Adolescenza a quattro mani: A un passo da te, di Marcello Affuso e Jessica Mastroianni Autore: Marcello Affuso e Jessica Mastroianni Titolo: A un passo da te – Sincronizza il battito! Editore: Linee Infinite Collana: Romantika Pagine: 224 Prezzo: 12 euro Trama: Lo stridere delle ruote sull’asfalto scivoloso. La pioggia che cade incessantemente. Buio. Silenzio. L’inizio e la fine si confondono nella stessa notte. È trascorso un anno da allora e gli echi del passato continuano a risuonare imperterriti. Gli esami di maturità sono appena terminati per Cristian e Valentina. Due storie parallele, le loro vite, unite da un assurdo e beffardo destino, i cui fili si sfiorano costantemente senza toccarsi mai davvero. Si accarezzano, si cercano, si perdono, ma non s’incontrano. Non ancora, è troppo presto… e loro potrebbero non essere pronti. Lui gioca con le proprie illusioni per non cadere nel pozzo senza fondo della realtà. La traveste da fantasia per avere la meglio e non farsi schiacciare. Lei, invece, è una sognatrice con i piedi per terra ma in perenne bilico. Finge di avere una forza che non ha per non soffocare nella solitudine. Quella solitudine imposta dal mondo per chi non ha abbastanza coraggio di farsi strada da sé. Li aspetta un lungo viaggio attraverso i confini della ragione e, solo una volta vinta l’estenuante battaglia contro il nemico più terrificante che esista, la mente umana, potranno finalmente respirare aria pura e godere di un brivido di felicità.

RECENSIONE E’ difficile trovare le parole giuste per dare un parere su un romanzo che ha alle spalle un’intenzione compositiva così particolare e un risultato finale così ricco di spunti e considerazioni. L’unica certezza è che, comunque sia, l’intreccio tiene ben viva l’attenzione del lettore e lo stuzzica, proponendogli a getto continuo eventi, riflessioni e rivelazioni.


Sentita e attuale la riflessione amara sulla staticità della vita che si nasconde dietro i nuovi media: sembra quasi preistoria, ma vi ricordate di quando passavate il pomeriggio attaccati al computer su Msn a spettegolare con gli amici di quello che succedeva a scuola, spesso intrattenendo quattro conversazioni contemporaneamente e perdendovi, magari, l’unica che realmente vi interessava? E le ore passare a leggere gli Spaces personali dei vostri amici, che ci scrivevano assurdità, sfoghi e fiumi di parole sulla ragazza che magari piaceva anche a voi? Un passato non troppo lontano (ora c’è Facebook e le cose sono un po’ cambiate), ma che è scolpito nella memoria dei ragazzi della mia generazione e che in queste pagine rivive con tutto il suo splendore di vuotezze e inettitudine, perché in fondo questo veicolavano queste serate, passate da spettatori delle vite altrui.
Trovo Dani lì, ad aspettarmi su Messenger. Mi chiede come mai non sono stata rintracciabile tutto il pomeriggio, le dico che avevo bisogno di ritagliare un po’ di tempo per me. Poi balza in conversazione con noi Giovanni, il fidanzato, che, interrompendo i nostri discorsi, propone una festa un po’ particolare. Io non ne ho tantissima voglia. Mi alzo per andare a bere e al mio ritorno noto che, anche senza il mio consenso, quella casa virtuale si è ingrandita lasciando entrare un bel po’ di gente, per lo più sconosciuti. Cerco di capire chi possa essere nascosto dietro a soprannomi di cui non riesco a cogliere il senso, poi guardo le immagini personali: poche foto reali, pochi occhi profondi, poche pose spontanee. Leggo inutilità in tutte quelle chiacchiere, mi annoiano a morte. Ma sarà sicuramente per la stanchezza, non trovo altra spiegazione perché so che, per il mio spirito curioso e forse anche un pochino indiscreto, dovrei essere lì, come Sherlock Holmes, pronta a indagare su ogni singolo indizio con una lente d’ingrandimento che non faccia passare inosservata nessuna sottigliezza. Daniela prova a scrivermi qualcosa ma ogni sua frase viene interrotta dalle conversazioni altrui, allora scelgo la via più semplice, lascio perdere tutte quelle finestrelle e le telefono.
Ed è in una serata così che i protagonisti, Cristian e Valentina, si conoscono, in chat, e le loro vite cominciano a incrociarsi senza mai collidere l’una contro l’alta, fino alla resa dei conti finale. Sì, perché Cristian e Valentina hanno una gran quantità di cose in comune: queste coincidenze elettive legate ad eventi traumatici si portano dietro un alone di serendipità che ricorda gli espedienti narrativi di certi film americani (penso a Return to me e a Bounce, giusto per citarne due). Non dirò di più per non spoilerare, ma questa è la parte che – per mio gusto personale – mi ha convinta di meno, perché la rivelazione sconvolgente è appunto fin troppo eclatante, troppo studiatamente teatrale per un romanzo che nasce delicato come questo.

Ben più riusciti e brillanti, invece, i vari intrecci amicali e sentimentali, che vedono coinvolti i personaggi, molto ben costruiti, dei due migliori amici dei protagonisti, Daniela e Giovanni, adolescenti più “pratici” che sognatori, alle prese con ulteriori problemi legati alla crescita e alla presa di coscienza delle proprie responsabilità.

Il culmine del libro è costituito dalla festa finale, in cui si prospettano numerosi scenari che vengono abbattuti uno di seguito all’altro in un continuo di evoluzioni, lasciando il fiato sospeso sul delineamento del quadro conclusivo. 

Insomma, un’opera di esordio che merita di essere letta, uno stile vivo e fortemente adolescenziale (nel senso buono del termine) quanto a intensità e convinzione; il continuo avvicendarsi delle due voci (Cristian in tondo e Valentina in corsivo) è incredibilmente fluido, non ci sono lacune di senso o assurdità, che sono una trappola comune a questo genere di narrazione. Per cui, l’elogio è d’obbligo anche all’ottimo lavoro di editing che c’è dietro. Alcune inevitabili ingenuità romantiche e la rivelazione “tragico-americanata” di cui parlavo prima non pregiudicano assolutamente la piacevolezza della lettura, che raggiunge una profondità davvero rara per uno scritto così precoce. Personalmente aspetto nuove prove di questi due promettenti autori. Adolescenza a quattro mani: A un passo da te, di Marcello Affuso e Jessica Mastroianni GLI AUTORI  

Marcello Affuso nasce ad Alessandria il 14 Febbraio 1989 ma, fin da bambino, vive a Napoli. Frequenta il Liceo Scientifico Leon Battista Alberti e consegue il diploma nell’anno 2008. Si iscrive, poi, alla facoltà di Lettere Moderne dell’Università Federico II. Jessica Mastroianni nasce a Lamezia Terme l’1 Giugno 1990. Frequenta il Liceo Classico Francesco Fiorentino e, diplomatasi nel 2008, decide di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara. Il loro è un romanzo scritto a quattro mani dopo essersi conosciuti su internet.

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