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Adolf Eichmann: un criminale moderno. Processo alla banalità del male. Spazio archeologico sotterraneo Sas di Trento. Un progetto drammaturgico di Maura Pettorruso

Creato il 24 gennaio 2011 da Robertoerre

 

Adolf_eichmann

 All’interno dello spazio archeologico sotterraneo del Sas di Piazza Cesare Battisti di Trento si svolge fino a venerdì 28 gennaio, la lettura spettacolo “Adolf Eichmann: un criminale moderno. Processo alla banalità del male”. Maura Pettorruso firma la drammaturgia e la regia e lo interpreta insieme a Alessio Dalla Costa, Claudia Cristoforetti. Una produzione realizzata da TrentoSpettacoli con il sostegno della  Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici  della Provincia Autonoma di Trento.

Quando nel 1960, Adolf Eichmann fu rapito da Buenos Aires dove era nascosto, e portato a Gerusalemme, in Israele, per essere sottoposto al processo per i crimini perpetrati da lui e dal regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, il mondo, la società, la storia stessa, si trovarono davanti ad una possibilità nuova e importantissima: capire. Capire qual è il volto del mostro. Capire come può un uomo diventare quel mostro.Capire dove è il confine tra umano e bestiale. Eichmann, al processo di Gerusalemme, si presenta come un uomo quotidiano, qualunque, mediocre: è lui il mostro?  Ecco che lettura-spettacolo  pensata per il Giorno della Memoria, parte dalla stessa possibilità: capire. Un testo per ricordare ancora una volta, la sconvolgente razionalità dello sterminio degli ebrei. Una lettura-processo per capire, analizzare, non dimenticare uno dei periodi più agghiaccianti della storia del Novecento.

 

Adolf Eichmann

 

Nato a Solingen nel 1906, trasferitosi da giovane con la famiglia in Austria, Adolf Eichmann entrò a far parte del partito nazionalsocialista, e nel 1938 divenne ufficiale delle SS. Capo dell'ufficio per l'emigrazione ebraica di Vienna, nel 1941 venne nominato direttore del dipartimento Eichmann, costituito dall'unione dell'ufficio di ripartizione ebraica della Gestapo con il centro dell'emigrazione ebraica di Berlino, e incaricato dall'organizzazione dello sterminio degli Ebrei in tutti i paesi occupati dai nazisti e in quelli di futura occupazione. Terminata la guerra, si rifugiò prima in Siria, nel 1948, e in seguito, nel 1950, in Argentina, dove visse sotto falso nome fino a quando ne 1960, alcuni agenti israeliani lo scoprirono. Rapito, venne trasportato a Gerusalemme, dove venne processato,e condannato a morte per impiccagione nel 1962.

 

La banalità del male – Hannah Arendt

 

Hannah Arendt 1

 Nel 1961 la filosofa tedesca Hannah Arendt seguì le 120 sedute del processo Eichmann come inviata del settimanale New Yorker a Gerusalemme. Otto Adolf Eichmann (nato nel 1906), era stato responsabile della sezione IV-B-4 (competente sugli affari concernenti gli ebrei) dell'ufficio centrale per la sicurezza del Reich (RSHA), organo nato dalla fusione, voluta da Himmler, del servizio di sicurezza delle SS con la polizia di sicurezza dello stato, inclusa la polizia segreta o Gestapo. Processato da un tribunale israeliano, nella sua difesa tenne a precisare che, in fondo, si era occupato "soltanto di trasporti". Fu condannato a morte mediante impiccagione e la sentenza fu eseguita il 31 maggio del 1962. Il resoconto di quel processo e le considerazioni che lo concludevano furono pubblicate sulla rivista e poi riunite nel1963 nel libro "La banalità del male" (Eichmann a Gerusalemme). La percezione della Arendt nei confronti di Eichmann sembra essere quella di un uomo comune, caratterizzato dalla sua superficialità e mediocrità che la lasciano stupita nel considerare il male da lui commesso da lui e che è consistito nell'organizzare la deportazione di milioni di ebrei nei campi di concentramento. Ciò che la Arendt scorgeva in Eichmann non era neppure stupidità ma qualcosa di completamente negativo: l'incapacità di pensare. Dietro la "terribile normalità" della massa burocratica, che era capace di commettere le più grandi atrocità che il mondo avesse mai visto, la Arendt rintraccia la questione della "banalità del male" che appare attraverso Eichmann rende evidente come il fenomeno del male può mostrare la sua faccia.

 

“La mia opinione è che il male non è mai 'radicale', ma soltanto estremo, e che non possegga né la profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua "banalità"... solo il bene ha profondità e può essere integrale”.

 Hannah Arendt

 

Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

Piazza Cesare Battisti – Trento

 Lunedì 24 gennaio, ore 10,30

Martedì 25 gennaio, ore 9 e ore 10,30

Mercoledì 26 gennaio, ore 10,30

Venerdì 28 gennaio, ore 17,30

 


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