Aeroporti, ovvero terre di nessuno. Part I: in madrepatria

Da Elle_lx
Aria di partenze ovunque: a lavoro, nella casella di mail, nelle strade intasate, nella blogosfera. Invece io per queste feste me ne resto qua, invoco una specie di legge del contrappasso personalizzata e mi metto a parlare di aeroporti. Così approfitto per farmi un viaggio..mentale.

Scena tratta da "Airplane!/L'aereo più pazzo del mondo"


Gli aeroporti sono per me un non-luogo per eccellenza, checché se ne dica sulla funzionalità e sull'integrazione col mondo esterno "reale". Entrare in aeroporto significa stare sospesi aspettando che arrivi il tuo turno, mentre ormai non sei nè di là nè di qua. Aspettare.
Fortuna che solitamente io calibro abbastanza bene gli orari per cercare di non dover attendere ore interminabili; tuttavia spesso capita di dover prendere coincidenze, ed a volte si tratta di attese lunghe mezza giornata.
E lì scatta l' insofferenza. Perché io, in aeroporto, non riesco né a leggere, né a scrivere, né a guardare un film. Al massimo posso ascoltare un po' di musica e dedicarmi ad uno dei miei hobbies preferiti: osservare fauna e habitat locali. Qualche volta ci scappa un mal di fegato, altre volte, quando sono in vena di ironie, anche qualche bella risata.
Inizio dunque la carrellata con gli aeroporti in cui sono stata su suolo italico. Da nord a sud, ne ho girati diversi: eccoli secondo me.
Roma Fiumicino ha tutte le sembianze di un ufficio INPS anni '70: se hai la disgrazia di partire in estate morirai di afa tra quelle mura e quei pavimenti plasticosi; è labirintico, sali, scendi, esci all'aria aperta, rientra, manco fosse una seduta di fitness. Non comunicano i cambi del gate dell'ultimo minuto (!) -e fanno spallucce se glielo fai notare cercando di mantenere la calma-, le suddette pareti plasticose sono adornate inutilmente da telefoni che dovrebbero essere collegati a numeri che forniscono informazioni, i baristi sbuffano impunemente alla richiesta dell'ennesimo maritozzo, e ciliegina sulla torta, è dotato dell'ottimo servizio di connessione con Roma centro consistente di due linee di treni: una, carissima ma diretta e decente, l'altra sì più accessibile ma, siccome prevede fermate intermedie in periferie desolate, diventa scenario di scippi e furti continui (la sottoscritta ne sa qualcosa).  Infatti al comune di Fiumicino hanno ben pensato di aprire uno sportello che emette carte d'identità express per i poveri malcapitati che devono prendere l'aereo. Lo so, sembra una presa per i fondelli. Lo è. Vintage.Roma Ciampino: aeroporto nel mezzo del nulla, cioè della città di Ciampino, specialmente in estate quando si desertifica. Nelle notti di luna piena potresti anche iniziare ad ululare se ti trovi da quelle parti. Mejo de gnente.Napoli Capodichino: la più grossa città del sud è dotata di un aeroporto ridicolo ed inadeguato, sia per struttura che per tratte in servizio. I gate sembrano la sala d'attesa del medico di famiglia (più volte ho avuto l'istinto di cercare il numerino che segnava il mio turno); se hai la fortuna di essere con qualcuno, puoi approfittare e fargli tenere la fila (pardon, quell'ammasso di gente alla rinfusa) e acquistare un ultimo souvenir presso i negozietti di mozzarelle di bufala presenti.
Oppure spruzzarsi a sbafo di acque coloniali della costiera, profumatissime, ricercatissime, carissime, un po' stridenti col tono dimesso del resto per la verità...ma vuoi mettere sapere di limone di Amalfi in sala d'attesa? Sciuè sciuè.Bari, Brindisi, Alghero sono scali assolutamente anonimi, come molti degli aeroporti minori costruiti in Italia e diventati preda delle compagnie low cost (di cui sono assidua cliente trovando spesso ottime offerte). Sono scandalosamente isolati dal centro delle rispettive città; beh, se chiamate collegamenti degli autobus che passano ogni ora e che ci mettono 40 minuti per fare un tragitto che in macchina ne richiede 5, allora non avrete quasi nulla da ridire. Brutti ed impossibili. Milano Orio al SerioLinate e Malpensa: Orio al Serio, oltre ad essere particolarmente brutto, al punto di sembrare in alcune zone ancora in fase di completamento -della serie fili che escono alla rinfusa dai soffitti e pannelli in bilico- s'ammanta di poesia specie quando negli immensi campi attorno i contadini bergamaschi ci danno di letame.
Linate è comodo da raggiungere ed offre anche buone possibilità di parcheggio per chi dovesse arrivare in auto. Purtroppo è stato molto penalizzato da scelte politiche discutibili che sono andate appannaggio di Malpensa. Quest' ultimo dovrebbe essere la punta di diamante del traffico aereo del nord Italia, ma è davvero un hub deprimente (io però sono più pratica del terminal 2). E non è concepibile metterci tre quarti d'ora dall'uscita dell'aereo all'uscita dall'aeroporto (senza dover recuperare bagagli!). Una volta di notte per questo difetto non trascurabile stavo per perdere l'ultimo collegamento con la stazione centrale: mentre correvo sul tapis roulant m'immaginavo già spettralmente vagante tra un gate e l'altro fino all'alba. Si mettessero d'accordo.Pisa e Firenze: il primo è vicinissimo alla stazione ferroviaria, con la quale è collegato da un buon servizio di treni.  Offre connessioni con molte città europee e persino con New York tramite volo diretto. A causa delle ridotte dimensioni è quasi sempre sovraffollato, tuttavia è uno scalo importante e comodo da raggiungere. Per quanto riguarda Firenze, lo dico sempre: la città ha dato il massimo nel '400 a livello edilizio: ora non si può pretendere molto dai suoi architetti ed ingegneri.
Ed anche a logistica non mi pare siano messi meglio: pochi voli, scalo minuscolo. Con un aeroporto internazionale come quello di Pisa a meno di un'ora di distanza ho il sospetto che sia in piedi solo per motivi politici. Non sarebbe mica l'unico, comunque. Storico derby, avanzano i pisani.
Bologna e Torino: li metto insieme perché sono aeroporti a misura d'uomo e funzionali, anche se non forniti di tantissime tratte, ma in espansione. Unica pecca, le esose richieste dei tassisti per accompagnarvici (molto meglio sfruttare gli autobus che passano dal centro). Non proprio delle gran bazze.
E mentre sento atterrare e decollare aerei sui cieli di Lisbona, termino qua il mio viaggio virtuale, e comincio a pensare a cosa comincerà a bollire in pentola tra qualche ora...
Buone partenze ed arrivi a tutti!

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