Aeroscalate capresi

Creato il 24 maggio 2013 da Luigiderosa @Luigi2006
Alpinismo classico nell'Isola di Capri

di Francesco Del Franco
Edizioni la Conchiglia pagg.150 € 15,00
isbn 97 88 86443 64 1
Noi più che altro assaltiamo La paura della libertà totale

di Filippo Tommasi Marinetti

Francesco Del Franco

Capri è un'isola che mai finirà di stupirvi, in questo libro l'Isola Azzurra diventa "Montagna" d'attaccare, da conquistare e l'arrivo in vetta dopo la tenace ricerca della via, rinunciando ai chiodi a pressione, scegliendo il purismo nella tecnica alpinistica dona agli eroici scalatori un aeropoema di emozioni verticali. Si cominciò negli anni '30, ad ascendere il "sentiero sassoso che prende quota senza tornanti, dritto e spietato come una via Crucis" dice in una poesia uno degli scalatori più appassionati, il poeta e pittore futurista Emilio Buccafusca. Il Monte Solaro,
il Monte Santa Maria , il Faragliore di Terra,il Faraglione di Mezzo e quello di Mare che Vigilio chiamava Scopolo,l'Arco Naturale, il Salto di Tiberio si lasciarono conquistare da giovani come Francesco e Mario Castellano,Edgardo Hutter,Pasquale Palazzo,Adolfo Ruffini,Antonio De Crescenzo,Franco Leboffe, Ernesto Seller,Imma Boccadamo,Raffaele Lombardi,Paolo Bader,Santi Aiello,Glauco Izzo,Myriam Khune,Antonio  Macaro,Aldo Marra,Paolo Pagano,Mario Spada etc
Tra fiori selvaggi e profumi di menta, ancora Buccafusca, questi giovani furono i pionieri che scoprirono al Mondo l'isola verticale. Scalatori instancabili,ancora oggi la roccia caprese ne conserva le loro impronte, proprio come suggerisce Erri De Luca " rinuncio senza difficoltà alla magnesite"(...) " Tutte le vie che ho salito, compreso “Viaggio = infinito”, portano le mie impronte digitali senza polvere bianca".
Un testo ,questo di Francesco Del Franco, che racconta la storia dell'Alpinismo a Capri, offre descrizioni per esperti di tutte le ascese realizzate sull'isola dagli anni '30 ai giorni nostri, con analisi della roccia, consigli preziosi per chi volesse emulare i rocciatori. Non mancano nel testo foto e disegni dei siti studiati , le difficoltà che si possono incontrare durante le arrampicate ,la descrizioni della flora e della fauna , aneddoti, leggende locali,la toponomastica dei luoghi. Una lettura affascinante che consiglio agli amanti del climber e del trekking.
a cura di Luigi De Rosa
Francesco del Franco Fisico, bibliofilo, alpinista.  Figlio di Costantino del Franco, bibliofilo anch’egli e amico di Benedetto Croce, Francesco si è laureato in Fisica Teorica lasciandosi immediatamente coinvolgere dalle suggestioni provenienti dall’importante Istituto di Fisica Teorica fondato negli anni ’60 a Napoli da Eduardo Caianiello. Nel 1976 ha fondato la casa editrice Bibliopolis caratterizzata da un doppio versante di pubblicazioni: di Scienza, da un lato, e soprattutto Fisica Teorica, in particolare quantistica, e Logica matematica. Vi hanno pubblicato Marcello Gigante, Giovanni Pugliese Carratelli e Gabriele Giannantoni.
“C’è nell’aria come un annuncio di neve. Ed eccola che verrà, senza farsi attendere troppo la neve. Neve. Parola che sembra un soffio e mette nell’animo un senso di leggerezza vivace-triste, fa pensare a tutte le cose umili leggere, delicate piacevoli ma teneramente fugaci. Teneramente fugaci come gli attimi brevi di una poesia spontanea nel profumo-giovinezza della vita ventenne”.Emilio Buccafusca, febbraio 1932
(Irrinunciabile è la bellezza di un luogo di scalata e poi della via. Questo precede per me il grado di difficoltà. Mi piace tentare cose dure per me ma prima di tutto viene l’entusiasmo per l’ambiente, l’intesa con l’atmosfera e i compagni di scalata. Invece rinuncio senza difficoltà alla magnesite, non l’ho mai usata. Ho pelle secca e mani esercitate da quasi vent’anni di vita da operaio, non mi sudano, anzi le devo lubrificare con qualche sputo.
Tutte le vie che ho salito, compreso “Viaggio = infinito”, portano le mie impronte digitali senza polvere bianca. A volte rinuncio volentieri alle scarpette, per piacere di scalare scalzo. Nel grottone dell’Aeronauta la roccia non è aspra e ho salito varie vie così fino un 8°, giusto il primo gennaio di quest’anno, un buon modo per iniziare la stagione.
Intervista a Erri De Luca di Vinicio Stefanello da www.planetmountain.com)

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