Aerosmith – Live! Bootleg (1978)

Creato il 24 agosto 2013 da The Book Of Saturday

Live! Bootleg. Il nome è tutto un programma. Sembra che gli Aerosmith abbiano deciso di scendere sullo stesso terreno di confronto dei bootlegers, tanto che ci hanno titolato il loro primo album dal vivo. Non è un concerto, ma una serie di concerti, dal 1973 al 1978, data di pubblicazione di questa raccolta inserita nella discografia ufficiale della band. Steven Tyler e Joe Perry hanno una carica esplosiva, scimmiottano il blues, accartocciano il rock e confermano la loro grande vena in live.

Poi, più ascolto musica e più mi rendo conto che trovare un disco dal vivo ben fatto diventa un’impresa titanica. Spesso si tratta d un solo concerto spiattellato lì senza alcun taglio, se non nelle pause. Stavolta è un campione di brani, con cui gli Aerosmith ci fanno viaggiare in un lungo e in largo per l’America a bordo del loro caravan, facendoci vivere il loro tour. Dall’inside di copertina scopro poi la presenza in uno di questi tour di gruppi come Frank Marino & Mahogany Rush. Un concerto del genere ne doveva valere la pena. Quanto alla qualità dell’audio, al di là dei soliti problemi a cui si incappa per dischi di questo genere (schiamazzi del pubblico, acustica dispersiva), ascoltandolo bene, con delle buone cuffie, non c’è molto di che lamentarsi.

Tyler è il solito animale da palcoscenico, e affronta tutte le perle che hanno contraddistinto gli Aerosmith in quel lustro di carriera. Da gustare tutte d’un fiato classiconi come Walk This Way, Back in The Saddle, Dream On e Mama Kin.Gli assoli di Perry confermano le qualità di uno dei chitarristi più sottovalutati della storia del rock commerciale. E quando si accolla la ritmica, si atteggia una via di mezzo tra il punk e il rockabilly. Da non sottovalutare una delle migliori versioni di Come Together dei Beatles, senza nulla togliere agli ultimi tre brani blues, tra cui la cover di I’Aint Got You e una stropicciatissima Train Kept a Rollin mescolata a Strangers in the Night. Nel complesso, consigliato per gli amanti (e non) degli Aerosmith, non solo perché è stato uno dei miei primi dischi live ascoltati.



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