Afa e Caldo, confrontiamo i consumi e l’impatto ambientale di Climatizzatore e Ventilare

Creato il 25 giugno 2012 da Lecobottega @Lecobottega

Arrivato il tanto atteso caldo, gran parte degli italiani si affida all’impianto di climatizzazione per raffrescare le proprie abitazioni. Ma quanto ci costa ? Impensabile, 12 volte di più rispetto ad un classico ventilatore.

Le mezze stagioni, ormai è un dato di fatto e non più solo un detto popolare, non esistono più. Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a combattere un caldo africano che ci attanaglia e non ci mollerà per tutta l’estate. Sono soprattutto i tassi di umidità proibitivi a mettere a dura prova la resistenza dei cittadini. E come in ogni calda estate che si rispetti, si ripropone il solito eco-dilemma: meglio combattere il caldo con un “classico” ventilatore, oppure affidarsi a un impianto di climatizzazione? Gli italiani, negli ultimi anni, sembrano essersi votati con convinzione sempre maggiore all’aria condizionata, tanto che già nel 2008 l’Adoc (associazione per la difesa dei consumatori) censiva nelle case del Bel Paese ben 9 milioni di dispositivi, dei quali, tra l’altro, solo il 30% in classe energetica A.

Gli Italiani sembrano quindi essere sempre più affetti dalla clima-mania, e non paiono neanche particolarmente attenti a contenere i consumi energetici dei loro dispositivi di raffrescamento ( a Milano il 39% della popolazione lascia la finestra aperta quando l’impianto è in funzione).

Secondo l’Adoc, tenere acceso il condizionatore per 12 ore al giorno costa in media 4 euro, con una spesa complessiva, calcolata su tutta l’estate, di oltre 350 euro. Una stima che può essere ridotta, comunque, anche del 30%, scegliendo un modello “inverter” ad alta efficienza, di tipo “split”, e settandolo sulla potenza minima.

L’assorbimento di energia di un condizionatore medio, infatti, si aggira tra i 700 e i 900 watt all’ora, decisamente al di sopra di quello imputabile a un ventilatore a pale, che si attesta in media sui 60 watt. Non a caso, tenere acceso un ventilatore può costare soltanto tra i due e i cinque centesimi all’ora, per una spesa giornaliera che oscilla tra i 25 e i 60 centesimi (per 12 ore di utilizzo).

Parlando invece di impatto ambientale, un condizionatore d’aria con una potenza media di 1200 W emette in media in un anno 640 kg di CO2. Questo valore può rappresentare fino al 43% delle emissioni domestiche di CO2 per una persona che vive da sola.

E’ anche vero che l’efficienza dei condizionatori sta aumentando, però occorre ricordare che:

  • esiste un limite teorico all’efficicienza (quello di un ciclo reversibile), che dipende dalla differenza di temperatura tra interno e esterno. quanto più è alta, tanto più è basso;
  • esiste l’ effetto rimbalzo per cui un condizionatore più efficiente viene lasciato acceso più a lungo;
  • refrigeranti dei condizionatori sono gas serra; se un condizionatore vecchio viene demolito senza recuperarli, questi finiscono nell’atmosfera.

Quindi, per adesso, accendiamoci un ventilatore da 40/50 W e godiamoci l’aria spendendo un trentesimo dell’energia ed inquinando un rentesimo meno !