Affaire saga/apple: alla fine comixology spiega di essere stata piu' realista del re!

Creato il 16 aprile 2013 da Comixfactory


"Ai nostri clienti" con questa laconica intestazione si apre una breve lettera aperta, firmata da Steinberger CEO e cofondatore di Comixology (il principale distributore di fumetti digitali d'oltreoceano), pubblicata on-line sul blog della piattaforma digitale e scritta per fare chiarezza sulla controversa vicenda della presunta censura compiuta dalla nei confronti del numero 12 di Saga (albo che, come vi ho raccontato conteneva un paio di immagini - in formato ridottissimo - di rapporti sessuali tra due uomini), una vicenda che ha suscitato lo scalpore dei lettori e l'indignazione di Brian K. Vaughan .

Nel prosieguo la lettera Steinberger spiega: "nelle ultime ventiquattro ore c'è stato molto chiacchierio riguardo la decisione della Apple di bannare la nostra applicazione di fumetti dai suoi negozi on-line a causa di scene dal contenuto omosessuale. Questo è semplicemente falso, e ci fa piacere chiarire la vicenda. In qualità di partner della Apple abbiamo l'obbligo di rispettare le loro regole per le Apps e per i fumetti offerti attraverso le Apps. Basandoci su quanto noi avevamo compreso delle regole da loro imposte, noi abbiamo creduto che Saga #12 avrebbe potuto non avere le caratteristiche per essere disponibile nella nostra app. Per questo motivo abbiamo distribuito l'albo solo nel nostro webstore. [...] Ciò detto dovrebbe apparire chiaro che la Apple non si è rifiutata di distribuire Saga #12. Dopo che questa mattina ci siamo sentiti con la Apple siamo in grado di dirvi che la nostra interpretazione era errata. Sarete dunque lieti di apprendere che Saga #12 sarà molto presto disponibile negli App Store. Ci scusiamo con Brian k. Vaughan, Fiona Staples e con la Image Comics per ogni disguido che avremmo potuto generare.

In definitiva si è trattato di un chiaro caso di censura preventiva, un caso in cui, per evitare polemiche di ogni tipo con la Major digitale, Comixology ha sollevato un vespaio a dir poco esagerato.