Affari a Chinatown Romana I cinesi fanno offerte allettanti per qualsiasi casa venga messa in vendita

Creato il 30 novembre 2011 da Maurizio Picinali @blogagenzie

È una specie di mercato immobiliare parallelo. Non conosce crisi. Le quotazioni continuano a salire anche quando il Paese è alle prese con un drammatico allarme recessione. E di rado qui vengono tirate in mezzo le banche per portare a termine le transazioni: niente mutui, niente istruttorie con i funzionari degli istituti di credito. Alla faccia della crisi di liquidità, si paga in contanti, magari grazie a prestiti di amici, parenti o misteriosi finanziatori che non si faranno mancare lauti interessi. Poco importa se poi qualcuno potrebbe pensare a forme di riciclaggio. Benvenuti nella Chinatown della Capitale. Via Rattazzi, via Turati, Piazza Vittorio, via Napoleone III: in queste strade a ridosso dalla stazione Termini la comunità cinese aveva cominciato aprendo piccoli negozi. Abbigliamento all' ingrosso. Casalinghi. Oggetti per la casa. Bigiotteria. Poi elettronica. Alimentari. Fino a coprire tutti i settori del commercio. Negli ultimi anni dai negozi i cinesi sono passati agli appartamenti. E appena una casa in questo quadrante della città viene messa in vendita, ecco che si presentano con offerte alettanti. Da queste parti, fra l' altro, le agenzie immobiliari classiche operano poco, rispetto ad altre zone della città. Ma in compenso non mancano stravaganti figure di intermediari che operano nell' ombra. Ecco la testimonianza di una signora che vuole vendere il proprio appartamento su Piazza Vittorio: «Ho messo l' annuncio martedì mattina (oltre 100 metri quadrati a 600 mila euro). Dopo poche ore avevo già ricevuto una quindicina di telefonate: un paio di agenzie italiane; e poi tutti stranieri. Due cinesi sono venuti subito a vedere l' appartamento, uno mi voleva dare un anticipo di 2000 euro per bloccarlo e dice che voleva fare l' atto dal notaio entro pochi giorni perché aveva fretta, parlava per conto di un parente che avrebbe pagato in contanti. Io però ho preso tempo, non mi è sembrata una procedura normale». Il sospetto dei carabinieri della stazione locale è che dietro queste operazione possano esserci due fenomeni illegali differenti: il riciclaggio di denaro sporco della malavita cinese; varie forme di sfruttamento dell' immigrazione. «Sappiamo di appartamenti che vengono affittati a posto letto: chiedono fino a 400 euro al mese a persona e ne ammassano anche 15-20, magari senza permesso di soggiorno, in un appartamento di 100 metri quadrati», dice uno dei baristi di Piazza Vittorio. Un business che garantisce entrate straordinarie: un canone mensile regolare di una casa di 100 metri quadrati può fruttare da queste parti al massimo 1800-2000 euro al mese. Ma se ci metti dentro 20 persone allora l' incasso può arrivare a 8 mila euro al mese. Ovviamente esentasse. Niente male, in tempi di crisi TRATTO DA corriere.it edizione romana 28 novembre 2011


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