Riceviamo da Valle virtuosa e volentieri pubblichiamo.
Fino all’anno scorso in Valle d’Aosta raccoglievamo tanta plastica: il più alto quantitativo pro capite d’Italia, circa 23 kg, contro la media nazionale di 10. Corepla, il consorzio che raccoglie gli imballaggi di plastica, dà un contributo per quello che viene conferito, ma solo se la frazione estranea è sotto il 14%. La media valdostana era del 24%, dunque nemmeno una lira e in più si pagava lo smaltimento: circa 1.000.000 € annui di perdite, ovviamente a carico dei cittadini. Dopo la nostra denuncia, la regione ha acquistato un macchinario per la selezione manuale. Risultato? Nel recente convegno a palazzo regionale l’assessore ha dichiarato che sono stati guadagnati oltre 300.000 €, perchè la qualità è migliorata, quindi sostanzialmente avevamo ragione noi fin dall’inizio, cioè rende di più recuperare che smaltire.
A leggere con attenzione i dati emerge un problema: l’anno scorso si producevano 23 kg a testa, quest’anno solo 14! I valdostani improvvisamente hanno smesso di comprare plastica. Oppure non è che per caso in discarica si prende la differenziata, si fa una cernita sommaria, conferendo solo 14 a Corepla e buttando a discarica 9? Dal punto di vista economico conviene, perché Corepla paga e paghiamo noi per il conferimento in discarica. Peccato che si mette nell’indifferenziato la differenziata, perchè i numeri sono un po’ anomali. Inoltre una gestione del genere non è volta al bene pubblico, ma al bene del gestore della discarica. Su questa cosa dovrebbe indagare la magistratura, ma si vede che è un po’ distratta.