Oggi osservavo la Purulla, seduta (seduta!) sul prato della casa dei nonni, vicino al suo papà e al suo cuginetto.
Sta crescendo a vista d'occhio, ogni giorno le sue abilità aumentano, fino a una settimana fa non riusciva ancora a girarsi da pancia in giù a pancia in su e adesso rotola che è una meraviglia.
Guardavo questi due bimbi e mi sono immaginata come saranno tra uno, dieci, quindici anni. Hanno appena sette settimane di differenza. Spero che crescendo diventino amici e si vogliano bene.
Io sono figlia unica, e sono cresciuta "solo" coi miei genitori: nonni, zii e cugini sono (i nonni erano, sigh) sparsi per l'Italia, prevalentemente in Toscana. Non so se mi è mancato qualcosa: ho un'amica del cuore dalla seconda elementare che considero mia "sorella scelta". I parenti non si scelgono, gli amici sì, e nonostante la lontananza, adesso che siamo tutti adulti, con certi cugini ho un rapporto di amicizia, con certi altri non ci si sente affatto: penso si tratti di affinità elettive, non in senso tragico goethiano, ma di Bene che va al di là dei legami di sangue, del riconoscersi a prima vista, di anime che si toccano senza troppe parole.