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Affittopoli: cieca si finge vedente e showgirl per avere casa

Creato il 05 marzo 2011 da Blindsight
AFFITTOPOLI: CIECA SI FINGE VEDENTE E SHOWGIRL PER AVERE CASAAffittopoli è un universo, anche in pericolosa espansione visto che da tanti anni se ne parla ma non cambia nulla, anzi peggiora e, a farne le spese, sono sempre coloro che dovrebbero invece aver riconosciuto un diritto. Si torna a parlare di Affittopoli con Milano, ma anche a Roma l'Istituto Sant'Alessio per ciechi non è da meno. Oggi non si può parlare di scandalo, è troppo tempo che si sa, ma perché tutto rimane uguale e invariato? Ne parlai addirittura ben due anni fa LEGGI QUI, poco prima di avere ciò che mi spettava, perché nel frattempo ho avuto casa dal Sant'Alessio, così piccola e fuori mano che mi obbliga a mantenere un'altra casa, questo per essere del tutto autonoma, in quanto sotto casa a Roma ho solo una fermata della metro e un bar, poi con un figlio e un cane stiamo proprio stretti. Per non parlare dell'inaccessibilità della palazzina, non solo quella esistente da anni, ma ultimamente si è aggiunta anche quella imposta dall'amministrazione del condominio, che ha pensato bene di chiudere l'unica uscita accessibile, obbligando tutti noi ciechi ad arrivare sulla strada per poter prendere ad esempio un taxi, che non può più entrare a prenderci com'era fino a poco tempo fa, ma io ho un cane guida, al limite farei anche questo sforzo, ma tutti gli altri che si muovono solo col bastone?? Comunque, nelle condizioni in cui si versa dopo un incidente in Italia, è stato molto per me avere finalmente questa casetta in affitto da dividere con un figlio. Finalmente posso girare per lavoro potendo stare anche a Roma, mantenendo però (visto che costa pochissimo e mio figlio collabora alle spese, ma soprattutto giova alla mia salute) la mia casa spirituale al mare, dove finii nel 2007 quando ero in attesa che il Sant'Alessio mi assegnasse un alloggio come da regolamento, e siccome non arrivava perché nel frattempo affittavano a showgirl e portaborse, me ne andai nella prima casa trovata che costava meno di tutte le altre. In Calabria.
Sappiamo tutti che queste case del Sant'Alessio ospitano pochi ciechi rispetto ai vedenti, parenti, amici o conoscenti di chi ogni tanto prende il turno della gestione. In poche parole: sfrattano i ciechi, non assegnano le case ai ciechi, ma le assegnano a vedenti che forse non hanno mai visto un cieco in vita loro, il tutto con affitti irrisori e in zone prestigiose della capitale. Questo quando non le vendono a prezzi da monopoli, sempre a chi vogliono e scelgono loro, di sicuro non ai ciechi, che spesso non arrivano a fine mese, visti i tagli e l'assenza di servizi e sostegni. Perché noi ciechi paghiamo tutto, quello ad esempio che non pagano parlamentari vedenti, coloro che spesso diventano padroni di queste case che dovrebbero essere destinate invece in primis ai ciechi che ne fanno richiesta.
Sono quasi tutte case al centro storico, visto che è scritto da qualche parte che le case da assegnare ai ciechi devono essere centrali e accessibili. Invece a me m'hanno sbattuta sulla fermata di una metro nel deserto dopo San Paolo.
Di seguito un video, un'intervista da non perdere: parla una signora cieca sfrattata dal Sant Alessio, perché stanno sfrattando chi non è showgirl o raccomandato da qualcuno: che vogliano spostare l'Olgettina a Roma, nelle case dei ciechi?? E per avere una casa, una donna cieca dovrà fingersi vedente e showgirl per averla??
"Roma. Mentre al centro le case si vendono a prezzi stracciati, in periferia il Centro Regionale S. Alessio per non vedenti sfratta i molti pensionati ciechi che hanno sempre voluto stipulare un contratto integrativo e non ci sono mai riusciti. Servizio di Rosa Pugliese"
Nell'immagine Via Urbana a Roma, nel rione della mia famiglia, dove sono cresciuta e dove probabilmente non andrò mai, nonostante ci sia un alloggio per "ciechi", uno dei tanti al centro storico.
Il video

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