Agatha Christie scomparve in un burrone: spunta il romanzo edito da Perrone

Tutti i suoi estimatori sanno che nella vita di Agatha Christie ci fu un buco nero, un'assenza ingiustificata, una sparizione inquietante che avrebbe potuto far saltare in aria uno scandalo proprio come negli alibi dei personaggi da lei inventati.  Diversamente che nei suoi libri, però, non c'è mai stato un Poirot che ce ne svelasse le ragioni ricostruendo le tessere di un mosaico rimasto sempre scomposto.  Ci prova ora Jared Cade, un fanatico e profondo conoscitore della giallista, e pare con particolare successo.  Agatha Christie e il mistero della sua scomparsa, il libro di Cade, giunge finalmente in Italia edito da Perrone ed è un ricchissimo diario di quegli undici giorni in cui Archibald Christie, marito infedele della scrittrice, fu colto da strizza nell'apprendere che l'auto della moglie era finita in un fossato con il freno a mano tirato.  Di lei, quella volta, nemmeno un indizio.  Era il 3 dicembre del 1926. A Styles, la dimora dei Christie, non si respirava di certo un'aria serena. Mentre sua moglie picchiettava sui tasti della macchina per scrivere creando le migliori macchinazioni delittuose, il signor Christie flirtava con una tale Teresa Neele sui campi da golf, sport al quale la stessa Agatha lo aveva iniziato. Lei ovviamente sapeva e da lì a poco la loro dimora era diventata un campo di battaglia tra scenate quotidiane e violenti litigi.  Finché la signora in giallo per antonomasia decise di prendere il volo con l'auto. Un'amnesia, si disse, provocata dalla morte della madre alla quale Agatha era legatissima. Una temporanea malattia nervosa che le impedì di ricordare persino il suo nome.  Fatto si è che quando la polizia rintracciò la Morris Cowley in quelle condizione e senza nessuno a bordo non ci mise molto a diffondersi l'idea che la donna si fosse suicidata o fosse stata uccisa. E se la tresca del marito fosse venuta fuori lui, ne era certo, sarebbe stato il primo a finire sul banco degli imputati. Come si risolse il mistero è un segreto di Pulcinella, nel senso che quasi tutti sanno che Agatha Christie fu ritrovata in un albergo di Harrogate, una località termale inglese, dove il marito aveva progettato di portarci l'amante per trascorrervi un week end. Peccato che l'unica Teresa Neele presente ad Harrogate era proprio la Christie, registratasi in hotel sotto quel nome. 

Questo tuttavia resta ancora un giallo alla rovescia, dove il mistero non sta nell'estremità finale ormai svelata ma nel mentre e all'inizio. Un enigma al quale la stessa scrittrice decise di non dare alcun peso nella sua autobiografia postuma del 1976 saltandone il racconto a piè pari.  Perché la Christie si diede alla macchia? Volle forse punire il marito? Voleva farne un indiziato o, peggio, l'imputato in un processo per uxoricidio? Fu davvero la sua una perdita di memoria come spiegò Archie ai giornali una volta che fu riuscito ad individuarla ad Harrogate?  L'autore del libro, Jared Cade, risponde a tutto ciò dopo aver fatto le giuste domande ai parenti della giallista, inclusi coloro che la aiutarono nel tentativo di nascondersi in quella fatidica, abbondante settimana di forsennate ricerche poliziesche. In tutto questo, una certezza esiste sicuramente perché anche se Agatha Christie avesse perduto la memoria in quel periodo, del marito Archibald si ricordò tuttavia molto bene nel corso della sua lunga produzione posteriore bistrattando con immancabili frecciatine velenose tutti gli aviatori che la sua penna mano a mano incontrava lungo il tragitto delle sue indimenticabili righe. Agatha Christie e il mistero della sua scomparsa Jared Cade pgg. 336 Giulio Perrone Editore