LE RISORSE ECONOMICHE DELLA FREE TV
Da un punto di vista delle risorse economiche, il quadro competitivo registra, la permanenza di quote molto elevate detenute dai due principali operatori (Rai e Mediaset), che insieme detengono ancora ben l’87,2% del mercato. Rispetto al precedente anno, tuttavia, Rai rafforza la propria posizione (+ 2,4%), mentre Mediaset prosegue nella flessione, scendendo sotto il 40%. Ciò è dovuto all’andamento del canone, che in momenti di deciso calo del mercato agisce da calmieratore delle perdite della televisione pubblica. Stabile la quota del terzo operatore (Telecom Italia Media), che rimane trascurabile (3%), analogamente alla posizione degli altri operatori. La struttura del mercato mostra quindi un significativo e durevole livello di concentrazione.
LA TV A PAGAMENTO
A fine 2012, i sottoscrittori di un abbonamento pay-tv sono circa il 40% del totale delle abitazioni televisive. La piattaforma satellitare continua a essere la prima piattaforma di pay-tv, raggiungendo più della metà delle abitazioni pay, mentre il digitale terrestre si attesta intorno al 40%. Nel dettaglio per la tv a pagamento la quota di mercato di News Corp./Sky Italia è pari al 77,6%; quella di Mediaset del 17,8; altri operatori del 4,6. Con riferimento ai singoli operatori, dopo la flessione registrata nel 2010, la quota di Sky evidenzia un moderato trend positivo (+1,1%), confermando l’operatore come l’indiscusso leader del mercato. Anche il secondo operatore (Mediaset) prosegue con un andamento positivo. Entrambi gli operatori hanno progressivamente arricchito la programmazione offerta, nell’ambito di una maggiore personalizzazione del palinsesto televisivo, ispirata anche a modalità di fruizioni interattive. Inoltre, sono stati introdotti nuovi canali tematici, nonché programmi in alta definizione o in tridimensione, differenziando la qualità delle rispettive offerte. Infine, l’offerta si è estesa a forme di fruizione tramite web (in particolare in modalità mobile, tramite tablet).