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“Agente Sharp – Missione Parigi”, “Nemo: il ragazzo senza nome” e “Sophie sui tetti di Parigi”

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

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Siete mai stati a Parigi? Visitata o anche solo immaginata, la Ville Lumière emana un fascino retrò, romantico e misterioso perfetto per fare da sfondo a romanzi d’avventura.

Nelle scorse settimane, mentre me ne stavo spaparanzata in lidi  assai meno remoti, dalle pagine di tre romanzi assai diversi ha fatto capolino lo stesso identico panorama parigino, fatto di costruzioni maestose e scorci suggestivi, tanto che ho pensato di raccontarveli insieme in una ideale “cartolina”!

Agente Sharp - Missione Parigi, di Alessandro Cini, illustrazioni di Sara Gavioli, Biancoenero edizioni 2015, 8€.

Agente Sharp – Missione Parigi, di Alessandro Cini, illustrazioni di Sara Gavioli, Biancoenero edizioni 2015, 8€.

Si respira un’aria profumata di mistero e pesce affumicato nel simpatico giallo Agente Sharp – Missione Parigi, scritto da Alessandro Cini e pubblicato dalla casa editrice Biancoenero fra le proposte ad alta leggibilità per lettori a partire da 8/9 anni.

Godibile anche per lettori che non mostrano difficoltà di lettura, ma che prediligono narrazioni veloci e senza fronzoli, il breve romanzo ripropone i personaggi principali di Agente Sharp – Attacco a Gattaka, impegnati in una nuova indagine super-segreta, totalmente indipendente dalla precedente (non preoccupatevi dunque se non avete letto il primo capitolo). I protagonisti sono una squadra di gatti spie al servizio dell’Agenzia dei Servizi Segreti Felini denominata Gattaka, con sede a Roma. L’agente Sharp, un soriano esperto nella decodifica di codici segreti, e i suoi colleghi a quattro zampe sono invitati dalla gatta siamese Miao-Li ad indagare su una pericolosa cospirazione che sta prendendo corpo lungo le rive della Senna e che coinvolge malvagi topi di fogna, un micio scienziato pazzo e molte scatolette di cibo per gatti adulterato.

L’ambientazione parigina aggiunge a Agente Sharp – Missione Parigi, quel pizzico di esotico che tutte le storie di spionaggio, anche le più semplici, devono avere. Per il resto, alla riuscita del racconto contribuiscono la simpatia e l’arguzia dei protagonisti e la vivacità delle situazioni, essenziali e ben concatenate.

Il profilo della Tour Eiffel e le stelle che brillano sulla Senna mentre i nostri eroi pasteggiano con filetti si salmone, sono piccoli dettagli che i bambini potranno notare con curiosità nelle buffe illustrazioni di Sara Gavioli (ne trovate diversi esempi sui suoi blog e sito).

Nemo. Il ragazzo senza nome, di Davide Morosinotto, Rizzoli 2015, 15€. Se volete acquistare il libro, cliccate qui.

Nemo: il ragazzo senza nome, di Davide Morosinotto, Rizzoli 2015, 15€. Se volete acquistare il libro, cliccate qui.

Parigi fa da sfondo anche alle avventure di un giovane eroe preadolescente uscito dalla penna di Davide Morosinotto e destinato da adulto a compiere grandi imprese, quelle narrate da Jules Verne in Ventimila leghe sotto i mari e L’isola misteriosa: si tratta di Nemo, futuro capitano del Nautilus e protagonista della nuova serie inaugurata dal romanzo Nemo: il ragazzo senza nome, edito da Rizzoli.

Il Nemo reinventato dallo scrittore italiano – che fa parte di un team di autori che si definiscono Immergenti, con appropriato riferimento all’immaginario verniano –  è un principe ereditario indiano, in fuga da pericolosi nemici che insidiano il suo regno.  È il 1829 e mentre sta viaggiando in incognito per l’Europa, il giovane dal passato misterioso trova temporaneo ricovero in un prestigioso collegio alle porte di Parigi. Lì fa la conoscenza di Ashlynn, boccolosa e all’apparenza viziata ragazzina di buona famiglia, e di Daniel, valletto scavezzacollo con un passato da acrobata. È destino che i tre, distanti per educazione, ceto sociale e prospettive, formino un improbabile sodalizio basato su un identica allergia alle imposizione delle autorità costituite (istitutori, insegnanti, polizia) e il medesimo gusto per l’avventura.

Dopo essere sfuggiti alle minacce di un gruppetto di compagni di collegio, che vedono di mal occhio il brillante e scostante Nemo, e ad un assai più pericoloso agguato al teatro dell’Operà di Parigi, perpetrato da agenti della Compagnia delle Indie inglesi che cercano di catturare il principe Dakkar per ragioni politiche, il terzetto di ragazzi comincia a progettare un’ingegnosa strategia di fuga… nonché un aeromobile artigianale degno delle visioni avveniristiche del padrino del libro, Jules Verne.

Nemo: il ragazzo senza nome ha tutte le caratteristiche giuste per accattivarsi il favore di lettori e lettrici a partire dai 10 anni alla ricerca di una lettura non impegnativa, ma che abbia allo stesso tempo il sapore di epopee più complesse.

Nel libro di Morosinotto funzionano il riuscito assortimento di caratteri dei protagonisti, tutti forniti di abilità consone al procedere dell’avventura, lo stile fluido e i dialoghi brillanti, l’ambientazione storica ricca di fascino e arricchita qua e là da dettagli accurati.

La formula messa a punto somiglia a quella della serie Sherlock, Lupin & Io (di cui vi ho parlato qui). Non lo scrivo per sottolineare un difetto: le narrazioni d’evasione ricorrono da sempre a schemi rodati e riconoscibili, che ne hanno fatto la fortuna. Fra i libri seriali e di genere prodotti in Italia negli ultimi anni è facile allora riconoscere il “marchio di fabbrica” di Atlantyca Dreamfarm, società transmediale con la quale collaborano numerosi talenti italiani e artigiani della narrazione per ragazzi come Davide Morosinotto.

Piccola pecca di Nemo: il ragazzo senza nome resta quella di lasciare i lettori con il fiato sospeso ad aspettare i capitoli successivi della trilogia (previsti per i prossimi mesi), per conoscere lo sviluppo dell’avvincente intrigo imbastito nei capitoli finali. La letteratura popolare è anche questo!

Sophie sui tetti di Parigi, di Katherine Rundell, traduzione di Mara Pace, Rizzoli 2015, 14,50€. Se vuoi acquistare il libro, clicca qui.

Sophie sui tetti di Parigi, di Katherine Rundell, traduzione di Mara Pace, Rizzoli 2015, 14,50€. Se volete acquistare il libro, cliccate qui.

Ai lettori e sopratutto alle lettrici a partire dai 12 anni dedico l’ultimo consiglio di lettura di oggi: Sophie sui tetti di Parigi di Katherine Rundell, romanzo vincitore del Waterstones Children’s Book Prize 2014 e pubblicato in Italia sempre da Rizzoli.

Sophie è una neonata, scampata al naufragio della nave Queen Mary nelle acque della Manica e tratta in salvo, insieme a una custodia di violoncello, dallo scapolo Charles Maxim. Presumibilmente orfana, la bambina viene adottata dal galantuomo e cresciuta in un ambiente libero dai formalismi della buona società e anticonformista. La famiglia Maxim sembra vivere un idillio fatto di buona musica e letture, riti domestici giocosi, regole fatte su misura per solleticare la fantasia, fino al compimento del dodicesimo anno di età di Sophie e allo sgradito intervento dei funzionari dell’Ente Nazionale per l’Assistenza all’Infanzia, che desiderano una sistemazione più consona per una ragazzina nell’età dello sviluppo.

Il ritrovamento provvidenziale di un indizio sepolto nella custodia dell violoncello convince Charles e Sophie della necessità di sfuggire alle autorità e nascondersi a Parigi, per mettersi sulle tracce della madre della ragazza, scomparsa ma forse non perita nell’incidente.

Devo confessare che con Sophie sui tetti di Parigi non è stato amore a prima vista: sulle prime ho faticato ad immergermi totalmente nella lettura e nelle atmosfere da romanzo d’appendice, che generalmente tanto mi catturano, a causa di una confezione assai finemente “infiocchettata” con frasi ad effetto e di uno stile di scrittura piacevole ma un po’ troppo fiabesco e lezioso per i miei gusti. Ma poi verso la metà, il romanzo è stato capace di sorprendermi con l’introduzione di nuovi personaggi e di una nuova “prospettiva” sulla storia: quella vertiginosa dei ragazzi che conducono una vita randagia sui tetti di Parigi. L’attenzione dell’autrice e dei lettori si sposta allora dalla ricerca della misteriosa Vivienne Vert intrapresa da Sophie e dal suo tutore, che rimane sullo sfondo, verso nuove inebrianti esperienze che la protagonista vive grazie a Matteo, Anastasia, Safi e Gérard.

rooftoppers del titolo originale, antesignani dei moderni atleti del parkour, sono orfani senza un tetto sopra la testa, ma con la libertà nei piedi, con i quali saltano da un tetto all’altro. Grazie ad essi Sophie sperimenta alti e bassi di una vita selvaggia e senza costrizioni. Almeno un paio le scene memorabili per ogni lettore che abbia mai desiderato di vivere lontano dalla famiglia e dalle comodità, per sentirsi più grande e più vivo: la camminata sul filo teso fra i due tetti, lungo la quale Sophie e Matteo vengono accompagnati da uno stormo di uccelli festanti, e la succulenta cena a base di zuppa di pomodori con acqua piovana e salsicce arrostite sui segnavento, dopo giorni di digiuno.

Katherine Rundell sa distillare con cura tutto il fascino della Parigi da feuilleton che aleggia sui sogni letterari di lettori di tutte le età, mescolandolo con passioni vibranti e descrizioni luminose. Peccato solo per un finale a mio avviso un po’ frettoloso, un paio di frasi ricorrenti insistite e qualche sottolineatura sentimentale di troppo.


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