Magazine Carriere

Agenzia delle entrate. Parte il controllo dei conti correnti

Creato il 22 settembre 2014 da Propostalavoro @propostalavoro

Agenzia delle entrate. Parte il controllo dei conti correntiTempi duri per i furbetti che evadono le tasse e pensano di cavarsela nascondendo il proprio denaro in un conto italiano.

L’Agenzia delle Entrate ha infatti fatto sapere che è partita in questi giorni la seconda fase di un controllo massivo di tutti i conti correnti. La prima fase, sviluppatasi nelle prime settimane del 2014, era andata a curiosare gli estratti conto relativi all’anno 2011.

In pratica, per ogni singolo conto corrente analizzato si è partiti dall’analisi del saldo sul conto al primo gennaio ed al 31 di dicembre; successivamente si sono andate ad analizzare tutte le entrate e le uscite nel corso dei 12 mesi.

Ebbene, a partire dal mese di marzo 2014 l’Agenzia delle Entrate ha già iniziato la seconda fase di questa grande opera di controllo che riguarderà invece l’anno 2012, secondo le stesse modalità espresse per il 2011. I controlli riguardano ovviamente anche le carte conto che, sebbene siano carte prepagate, sono a tutti gli effetti assimilabili ai conti correnti dato che sono dotate di codice iban (maggiori informazioni in questo articolo).

L’obiettivo dichiarato è quello di dare un duro colpo all’evasione che si stima in Italia faccia mancare al fisco quasi 100 miliardi euro ogni anno in tasse non pagate, tre volte l’importo medio di una legge finanziaria. 

Il controllo dei conti ha una duplice funzionalità che è quella di non guardare solo alle entrate ma anche alle uscite, ovvero al tenore di vita del contribuente analizzato.
Non saranno solo i classici conti correnti a  finire sotto la lente di ingrandimento del fisco. Per gli stessi anni verranno infatti passati al setaccio anche altri strumenti finanziari intestati al contribuente quali le carte di credito, i conti deposito, i titoli e le obbligazioni posseduti.
Per quanto riguarda la carte di credito si parte dall’analisi del platfond garantito dalla banca per poi andare a sviscerare tutte le voci di spesa, anche quelle relative alle ricariche di eventuali carte prepagate.
Per quanto riguarda infine i conti deposito, i titoli e le obbligazioni, il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate sarà più articolato.
Si vedrà infatti il controvalore sviluppato da questi possedimenti durante l’arco dell’anno, andando ad evidenziare quali sono state le eventuali plusvalenze sviluppate e se per queste il contribuente ha pagato il giusto gettito fiscale previsto.
Allo stesso modo verranno anche analizzati altri strumenti di investimento alternativi come i buoni fruttiferi postali o gli acquisti in oro e materiali preziosi.

Nessun problema per chi ha già dichiarato tutto; chi non lo ha fatto ben farebbe, di concerto con il suo commercialista, ad avviare quanto prima al fisco una richiesta di ravvedimento

di Luca Bozzi


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog