Agesci, i giovani scout si confrontano su gay e famiglia

Da Uiallalla

Si è tenuta nella prima metà di agosto la Route Nazionale 2014 dell’Agesci: la “strada” ha coinvolto 30.000 tra Rover e le Scolte (gli scout di età compresa tra i 16 e 1 21 anni) dell’associazione, portandoli ad incontrare le tante realtà dell’Italia e della storia del nostro Paese per poi ritrovarsi a San Rossore (PI).

Tema di questo terzo incontro nazionale è stato il coraggio e ultimo tappa della Route è stata la redazione da parte dell’assemblea dei 456 alfieri della Carta del Coraggio: l’impegno dei Rover e delle Scolte al servizio del futuro del nostro Paese per “lasciarlo migliore di come lo hanno trovato”, come invitava a fare Lord Baden Powell, fondatore dello scoutismo, nel suo ultimo messaggio.

In una parte del documento (anticipato da Il Secolo XIX, ma che sarà diffuso nella sua forma definitiva tra qualche giorno), la “base” dell’Agesci chiede ai vertici dell’associazione e alla Chiesa di confrontarsi su temi quali omosessualità, divorzio e convivenza permettendo a tutti di vivere l’esperienza negli scout con serenità; allo Stato chiedono politiche di non discriminazione e accoglienza e di riconoscere giuridicamente il diritto di amare indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Richieste che provengono da lontano: nascono infatti circa due anni fa in risposta al convegno “Omosessualità: nodi da sciogliere” promosso dall’Agesci, al termine del quale circa 500 capi scout hanno sottoscritto un documento in cui si chiedeva all’associazione di dissociarsi dagli atti del convegno stesso.


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