Stevie Wonder at a rehearsal for the Grammy Awards (Photo credit: Wikipedia)
Accendo il mio i-pod (mannaggia come si fa a chiamarlo i-pod? A me viene da chiamarlo lettore mp3 o walkman ma sono antiquata e demodè!). E’ una vita e mezza- quasi due che non lo accendo perchè il tempo di sorseggiare qualche canzonetta è sempre troppo angusto, ultimamente.
Vado alla playlist e per rinfrescarmi la memoria sulle mie canzoni ‘emozionogene’(ndr che generano emozioni) avvio il tasto shuffle che come un vento, shuffolizza (o nebulizza?) qualche song (oh yeah!) a caso.
E sorrido perchè la prima canzone che le mie orecchie odono è una canzone bellissima di Stevie Wonder, intitolata ‘I just call’. Recita il ritornello dolcissimo ‘I just call to say I love you…’.
Tempi memorabili, che ahimè non ho avuto la fortuna di vivere, quelli in cui ci si poteva dichiarare per telefono e non per sms facebook chat o per aggiornamento di profilo in contumacia del malcapitato oggetto del desiderio (in questo le quindicenni sono peggio della maga Circe con i filtri!)…
Ma il mio ricordo più prezioso su questa canzone è legato a mio padre, che cantava il ritornello mentre la canzone passava alla radio della macchina; e la cantava guardando dolcemente mia mamma seduta al suo fianco (una volta i genitori dovevano trovare questi modi ‘nascosti’ per dirsi l’amore di fronte ai figli!). Solo che, non conoscendo l’inglese, papà sbiascicava una frase tutta sbagliata, eccezion fatta per l’universale ‘I love you’.
Per molto tempo io conobbi questa canzone solo così come la cantava mio padre, e rimasi molto contrariata quando scoprii, cresciuta ormai, che quella canzone non era come la cantava lui. Per me, quella canzone, era sempre stata (e sempre lo sarà nel mio cuore) quella che faceva ‘Agesgòn tu sei I love you’. Con me e mia sorella che sorridendo dicevamo ‘Dai! Il papà canta Agesgòn!’…
Chissà se lui si ricorda ancora…