Scrivo di corsa e male, ma scrivo. D'altra parte ormai scrivo anche per mestiere. E forse è questo il vero problema. Chissà perché l'obbligatorietà del lavoro rende pesanti e invise anche le passioni più viscerali. Ma questa è un'altra storia. O forse è la nuova storia. Quella di un blog che una volta si chiamava "poco sex e niente city". E ora dovrebbe cambiare il suo nome in "niente sex e troppa city". Ormai so tutto di questa città. Anzi so troppo. Prima potevo almeno apprezzarla nel ritorno a casa dopo i miei viaggi. Ormai, senza mete, senza alternative, senza altro che comunicati stampa e repliche e controrepliche i viaggi sono solo un miraggio. Più o meno come il sesso. Sebbene in queste settimane sia riuscita a vedermi con il laureato. Ma è stato diverso dalle altre volte. E non tanto - non solo - perché lui mi ha detto che sono "un po' schizzata" (leggi esaurita). E' stato tutto famelico, ma non nel senso buono. Non come le altre volte. Era più voglia di riappropriarmi di una vita che mi sembra lontana ere geologiche. E mi manca. Come può mancare un periodo di equilibrio - seppur precario - conquistato a gomitate. Ma almeno mi sono ricordata come si fa. E non è poco.
Il resto va come può. Con un caldo soffocante che blocca il respiro. E aggiunge affanno all'affanno. Come se non bastasse il peso di questa piccola comunità. E di una cricca da cortile che ancora sparla di me offendendomi come si può offendere una donna: senza nessuna creatività! Questa non è più la "terra che diventa sabbia" di cui scrissi diversi post fa. Questo è un buco nero che inghiotte qualsiasi forma di energia, di vita. E contrae il tempo rubandoti i giorni, le settimane, i mesi.
Vorrei partire. E non per una vacanza. Chissà che questa avventura non mi dia la spinta definitiva per mollare tutto e tutti... E andarmene dove la vita vive ancora. Con i suoi problemi, con le sue gioie. Con le sue storture e le sue sorprese. Con la scrittura che diventa appendice dell'anima. E con il tempo che può tornare a dilatarsi.Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city.
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