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Creato il 02 agosto 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Loredana Aiello 2 agosto 2013 Aggiungi un Posto a Tavola: Arrivano i Cannibali di Andrea Brando

Mi è piaciuto sin dalla prima frase A che ora cenano i cannibali? romanzo dal titolo beffardo che Andrea Brando ha pubblicato per Todaro nella collana Impronte quest’anno a maggio. Tre investigatori privati milanesi si recano a Trebbiolo, paese in provincia di Piacenza, per incontrare la signora Iacopazzi che li ha ingaggiati affinché riescano a riscattare lei e la sua famiglia dalle accuse infamanti che l’intera cittadina attribuisce loro. La donna, vedova Impellizzeri, abita insieme all’anziano suocero e al figlio. Tre personaggi alquanto singolari, almeno così ce li descrive Beppe Mascaretti, uno dei tre detective, voce narrante e protagonista del romanzo. Da quest’ultimo sappiamo che Trebbiolo, a partire dal 2005, è stato teatro di terribili atti di cannibalismo: ben undici omicidi in sette anni. Delle vittime veniva ritrovato soltanto lo scheletro, con pochi brandelli di carne attaccata, privato del cranio, forse tenuto come feticcio – trofeo. A rendere più abietta la vicenda c’è il fatto che i colpevoli hanno l’abitudine di rendere noto il luogo in cui hanno deposto i resti dei corpi inviando lettere, nelle quali si vantano dei loro misfatti attribuendosene il merito e firmandosi in modo narcisistico “i mostri”. Inoltre, spinti via via da spirito creativo, i mostri avevano iniziato ad accludere nelle loro missive ricette per ottenere ottime pietanze umane. Nonostante le lettere escludano il coinvolgimento della famiglia Impellizzeri, e di altre persone, molti indizi spingono le forze dell’ordine a nutrire forti sospetti nei loro confronti; tuttavia le indagini non si dimostrano risolutive per un’accusa di colpevolezza definitiva. Molto più colpevolista e intimidatorio si dimostra, invece, l’atteggiamento della popolazione nei confronti della famiglia: telefonate minatorie, atti vandalici, ingiurie e disprezzo. Certo, il fatto che la signora Iacopazzi abbia, nel 1999, brutalmente ucciso il marito durante il sonno, lo abbia fatto a pezzi con una motosega per poi congelarlo in freezer e “usarne” parti all’occorrenza, non porta acqua al suo mulino, da una prospettiva puramente pubblica… Ma la Iacopazzi ha scontato il suo debito con la giustizia in strutture psichiatriche. Il problema è che le morti a Trebbiolo iniziarono nel 2005, proprio quando, per pura casualità, la donna veniva reintegrata alla vita sociale. Adesso deve “lottare” contro la cieca ottusità di Trebbiolo e trovare riscatto.

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È questa la situazione in cui si innestano le indagini di Beppe Mascaretti e Stefano Cuccurullo, supervisionati dal titolare dell’agenzia, Nicola Brando, detto Nick. Inizialmente, i tre brancolano nel buio e fondamentalmente la situazione non cambierà molto nel corso della lettura. Consapevole della propria inettitudine, Beppe è un personaggio davvero assai cinico e sarcastico: vedere tutta la storia attraverso i suoi occhi è molto divertente. Utilizzando un linguaggio più che colloquiale (spesso sboccato, ma non per questo fastidioso), Beppe inizia a raccogliere le prime informazioni sulla vicenda. Spinto più dalla sua mente ottenebrata dal sesso che da reali indizi, le sue attenzioni si stringono attorno ad una seducente farmacista, senza però trarre grandi risultati. Né per l’indagine, né per la sua libido. Una trama fitta e complicata tiene il lettore incollato al libro che si rivela estremamente ricco di colpi di scena. Più volte, trovandomi di fronte ad una “carrambata”, ho strizzato gli occhi, ho imprecato, ho riso, mi sono compiaciuta. Nel complesso, A che ora cenano i cannibali? è una lettura estremamente gradevole: un giallo grottesco, volutamente esagerato, parossistico, a tratti simile ad un horror versione splatter. Bisogna proprio ammetterlo: per il suo esordio (ammesso che lo sia, dato che l’autore usa uno pseudonimo) il milanese Andrea Brando non si è fatto mancare assolutamente nulla: fantasmi, zombi, sette sataniche, cannibali, mafia, prostituzione e quanto più di macabro e disdicevole possa esistere. Inutile parlare di suggestioni (gli Addams, Dylan Dog, Non aprite quella porta) perché Beppe Mascaretti (o Andrea Brando?) non lascia al lettore nessuna possibilità di repliche. Per gli amanti del genere è proprio un bel libro, e Brando un ottimo depistatore.

In copertina: Immagine tratta dal film Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme

 

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