Un uomo aggredisce la moglie, pretendendo i soldi per comprare le sigarette: per la Corte di Cassazione, essendo stati posti in essere atti di intimidazione, è legittima la condanna per il reato di estorsione
Tizio aggredisce con violenza e atti intimidatori la moglie Caia, allo scopo di ottenere da quest'ultima i soldi per soddisfare il suo "vizietto", ovvero le sigarette.
Caia denuncia il marito per estorsione. La Corte d'Appello di Salerno condanna Tizio, che propone ricorso per Cassazione.
L'uomo sostiene che i soldi per comprare le sigarette non costituiscono un "ricavo ingiusto essendo le sigarette inquadrabili tra i legami di solidarietà familiare". Aggiunge che l'importo preteso è irrisorio (5 - 10 Euro).
La Suprema Corte, invece, è di tutt'altro avviso. Respinta la tesi di Tizio, afferma che la sua posizione è aggravata dall'aver posto in essere atti intimidatori nei confronti della moglie Caia.
Pertanto, con la sentenza n. 25750 del 2012, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Tizio per il reato di estorsione ai danni della moglie Caia.
Chissà se, a questo punto, Tizio deciderà di smettere di fumare.....
Roma, 26.07. 2012
Avv. Daniela Conte
Studio Legale Avv. Daniela Conte & Partners
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