PESCARA. Si isolano dalla comitiva chiacchierando del più e del meno, ma vengono aggrediti e picchiati all’altezza di largo dei Frentani, nel cuore di Pescara Vecchia. Protagonisti due giovani pescaresi sulla ventina. Un episodio già di per sé grave, considerando che l’aggressione sarebbe avvenuta senza motivi apparenti. A destare maggiore preuccupazione, però, c’è il fatto che, una volta giunti al pronto soccorso per farsi medicare, i due giovani hanno trovato altre due persone che, a loro volta, hanno detto di aver subìto un’aggressione.
Ma andiamo con ordine. I ragazzi sono stati aggrediti a Pescara Vecchia intorno alle 2.30, alla fine di un sabato sera come tanti passato nei locali tra corso Manthonè e via delle Caserme. Uno dei due, di 19 anni, è stato colpito con un pugno alla mandibola. Suo padre sarebbe pronto già oggi a sporgere denuncia. Il secondo è stato buttato a terra a suon di calci e pugni.
«KNOCKOUT GAME». I loro amici, da dietro, hanno visto un gruppo di persone intorno a loro. Una specie di “commando” che colpisce e scappa. Una scena da “knockout game”. Sono sempre più frequenti episodi di teenager che aggrediscono in strada ignari passanti, senza alcun preavviso: provano a stenderli con un solo pugno, per divertimento, e forse per dimostrare agli amici di essere capaci di farlo. Quanto è successo nella notte tra sabato e domenica potrebbe farvi pensare. Del resto, le altre due aggressioni – ai danni di due 35enni – potrebbero essere condotte con la stessa modalità.
IL POST. In questo caso, alcuni testimoni avrebbero parlato di zingari coinvolti. Che sia stata una notte a dir poco movimentata lo si legge anche nel post di Stefano Casciano, ex consigliere comunale, candidato all’assise civica con il Pd e, soprattutto, infermiere professionale. Ieri, sulla sua bacheca è apparso un post che elencava una serie di traumi: «Una frattura mandibolare, una frattura orbitale, una frattura ossa nasali, un trauma tracheale», imputando il problema alla mancanza di sicurezza in quella zona della città.
LA MODA. Episodi di questo tipo, lasciano pensare che la moda del “knockout game” stia prendendo piede anche in Abruzzo. Solo un paio di settimane fa, a Sulmona, due ragazzi sono finiti in ospedale, uno con il naso rotto, l’altro con varie ecchimosi. La polizia sospetta che dietro alle aggressioni ci siano, di fatto, gli stessi protagonisti. Pugni e calci in rapida sequenza e poi via nel buio della notte. Due episodi avvenuti con modalità del tutto simili ma in zone distanti della città, quasi come se gli aggressori avessero scelto di spostarsi rapidamente da una parte all’altra. Questi fenomeni a Sulmona hanno suscitato sdegno e le proteste di tanti cittadini che continuano a chiedere più protezione da parte delle forze dell’ordine. Soprattutto nelle ore notturne. Un allarme sociale che a Pescara potrebbe ripetersi.
di Fabio Iuliano – fonte il Centro