Il consenso maggiore lo si raggiunge quando si parla di “un mix energetico equilibrato” che comprenda anche il nucleare: l’idea piace addirittura al 70% degli intervistati, mentre il 9% si è detto contrario. Questo probabilmente perché, a differenza dell’Italia, in Inghilterra avranno ben chiaro il fatto che il nucleare non è il rivale delle rinnovabili: queste due forme di produzione energetica devono, infatti, andare a braccetto per sostituire le fonti fossili inquinanti. Un altro dato interessante che emerge dal sondaggio è che anche per le donne, tradizionalmente più antinucleariste, la percentuale delle favorevoli ha superato quella delle contrarie: 25% a 19%, mentre l’anno precedente erano in vantaggio le donne contrarie (23% contro 21%).
Come ha commentato il sondaggio il direttore esecutivo della NIA, Keith Parker? Ha affermato che “è molto positivo constatare che 7 cittadini su 10 vedono un ruolo del nucleare nel nostro mix energetico futuro, e che aumentano quelli favorevoli alla costruzione di nuove centrali. È un riconoscimento del ruolo cruciale che l’energia nucleare può giocare per garantire il rifornimento di energia su larga scala nel passaggio a un’economia con minori emissioni di gas serra”.