L’agnocasto, nome completo Vitex agnus castus L. è un arbusto ornamentale, più o meno grande che cresce nei letti dei torrenti e sulle sponde dei fiumi del Mediteraneo e dell’Asia Centrale. Si sviluppa preferibilmente nelle vallate e nelle colline delle aree situate ai piedi di catene montuose, dove scorrono proprio fiumi e torrenti. I principali produttori di Agnocasto sono il Marocco e Albania. Questa pianta può assumere la forma di un arbusto molto piccolo, circa un metro, ma anche di un albero di media altezza, circa 6 metri. Appartiene alla famiglia delle Verbenaceae e viene anche detta “pepe del monaco” perché i monaci europei la usavano come spezia in cucina, per via del suo sapore aromatico. Per certi versi questa pianta si presenta simile alla salvia, per via dell’odore delle foglie che sono di colore verde-grigio nella parte superiore e più chiaro in quella inferiore. Le foglie dell’agnocasto assomigliano anche a quelle della cannabis e della marijuana, infatti viene anche chiamato “hemp tree”, cioè albero di canapa. Ma il suo nome deriva anche dalle proprietà che gli sono attribuite e che hanno a che vedere con la riduzione della libido. Infatti, presso i monasteri, in passato, i monaci novizi portavano in testa i boccioli della pianta credendo che così potessero rispettare meglio il voto di castità. I fiori sono di colore viola, rosa e biancastri a forma di piccola campanella. La fioritura avviene da fine primavera a fine estate. Le parti utilizzate della pianta sono i frutti maturi e le foglie essiccate. Il principio attivo ( droga) si estrae dai frutti maturi ed essiccati, di colore nero, che contengono 4 semi neri simili al pepe.
All’agnocasto vengono attribuite proprietà relative alla sfera riproduttiva femminile. Sembra, infatti, che sia in grado di regolare alcune disfunzioni ovulatorie e di aumentare la fertilità. Questa pianta è indicata anche in caso di assenza delle mestruazioni o di flussi mestruali abbondanti e ripetuti come le metrorragie. E’ indicata anche in menopausa per alleviare i disturbi legati alla carenza ormonale di questo periodo della vita delle donne, come le vampate di calore. Gli effetti ormonali dell’agnocasto si rivelano utili anche in caso di sindrome premestruale e
acne giovanile, proprio perché i principi attivi della pianta vanno a regolare la stimolazione ormonale. L’agnocasto, in tal senso, funziona come un progestinico, cioè un derivato del progesterone che si rivela indispensabile nella regolazione del ciclo mestruale femminile e nell’impedire l’azione a volte negativa degli estrogeni in eccesso, responsabili del sanguinamento e delle perdite fuori dal normale periodo mestruale. I principi attivi contenuti nei frutti maturi ed essiccati di agnocasto sono: oli essenziali quali limonene e canfora; flavonoidi, due glicosidi, agnuside e aucubina, la castina, principio attivo che dà il sapore amaro e tracce di alcaloidi, acidi grassi, vitamina C e carotenoidi. L’effetto dell’agnocasto si esplica a livello dell’ipofisi, importante ghiandola endocrina che viene stimolata a produrre l’ormone LH, inibendo la produzione di FSH, ormone follicolo stimolante. In questo modo si assiste ad una regolazione dei livelli di prolattina, l’ormone che se in eccesso provoca assenza delle mestruazioni, e si supplisce ad eventuali carenze di ormoni nel corpo luteo che possono impedire la maturazione del follicolo e dell’ovulazione con conseguente infertilità, ma non solo, si bilancia la carenza di progesterone che può portare ad emorragie fuori dal ciclo.
Per esplicare i suoi effetti fitoterapici l’agnocasto può essere assunto sotto forma di diversi preparati, tra cui estratto fluido, estratto secco in capsula, tintura madre, tavolette o compresse. La posologia consigliata per la tintura madre è di 40 gocce per tre volte al giorno; la dose consigliata di estratto secco in capsula da 100 mg è di 2 capsule al giorno, l’estratto fluido si assume con una o due gocce al giorno. Per le tavolette, specie nel dosaggio omeopatico, la posologia consigliata è di una tavoletta da una a tre volte al giorno o 5-10 globuli sempre da una a tre volte al giorno. Gli estratti acquosi ed idroalcolici dell’agnocasto, in caso di sindrome premestruale, richiedono un dosaggio minimo di 20 mg al giorno. Per i disordini del ciclo mestruale la dose minima va da 20 mg a un grammo, per tre volte al giorno. La dose media è di 40 mg di droga di agnocasto al giorno. I dosaggi vanno comunque prescritti dal medico, perché assunzioni incontrollate possono avere delle controindicazioni o effetti collaterali, come l’ipersensibilità ai principi attivi della pianta. Come tutti i rimedi erboristici, l’agnocasto non deve essere assunto in gravidanza e durante l’allattamento e durante l’assunzione sono stati segnalati effetti collaterali come
orticaria e prurito. L’assunzione delle compresse, nella posologia di una compressa per due volte al dì, dovrebbe
avvenire preferibilmente a stomaco vuoto, la mattina al risveglio e nel tardo pomeriggio.
La tintura madre di Agnocasto ottenuta dalla macerazione idroalcolica di pianta fresca in confezione da 50 ml costa 10 euro. L’agnocasto in confezioni da 50 capsule da 20 mg ciascuna, costa circa 7 euro nei siti di e-commerce, e 13 euro nelle erboristerie. Le differenze di prezzo, a parità di prodotto vanno, sempre, attentamente verificate, per non correre il rischio di comprare prodotti non titolati. Il prodotto titolato contiene, infatti, il principio attivo puro, mentre quello non titolato è impuro e può rivelarsi dannoso per la salute. Tra 11 e 13 euro, invece, il costo delle compresse, vendute, come le capsule, in confezioni da 50 pezzi da 20 mg ciascuno.