Le origini degli Agnostic Front sono ormai “antiche”. Tutto cominciò nei primissimi anni ottanta, quando un gruppo di ragazzi, alcuni drogati sbandati da squat, altri meno, crearono dalle ceneri dell’ormai fagocitato punk un movimento che avrebbe fatto scuola nel mondo: il New York Hardcore (NYHC): la risposta di nuovaiorche al crescente movimento punk/hardcore che stava scuotendo l’undeground di tutto il mondo (anche quello italiano). Tra i primissimi gruppi del NYHC, gli Agnostic Front sono sopravvissuti a tutte le ondate e le mode successive, arrivando sino ai giorni nostri. Da movimento undeground, fatto di concerti improvvisati, gente che non sapeva suonare, registrazioni improbabili autoprodotte (o quasi), testi sociali/di protesta e risse per le strade della lower east side con i portoricani e con i “guidos”, il NYHC, ad un certo punto, si è trasformato in qualcosa di più grande che è presto sfuggito di mano a chi lo aveva inventato. È cresciuto e ha raccolto un numero di persone tale che qualcuno ha pensato che ci si potesse guadagnare qualcosa. Vi ricordate la storiella dell’angolino e del vomito di qualche riga fa? Ecco: il NYHC è stato ingoiato e vomitato. Sono comparse le etichette, quelle vere, i contratti, i soldi, le scadenze, i tour e persino i manager. Sono arrivati i guadagni, i soldi, e dove ci sono i soldi, pochi cazzi, scompare la spontaneità, la passione e la naturalezza. Scompare tutto ciò che non sia lavoro, perché con il lavoro si mangia, se non lavori non mangi e se non mangi muori. Quel movimento che era nato anti-sistema aveva fatto la fine di tutti i suoi predecessori: era stato inglobato dallo stesso sistema che voleva cercare di combattere. Come era stato per chi era venuto prima di loro e come sempre sarà.
Testi contro la polizia, contro il sistema e contro qualunque cosa abbondano in questo disco. Ma vaffanculo, va’, abbiate pazienza: siete vecchi ed avete un contratto con una grossa etichetta. Agnostic Front, del sistema siete parte integrante da diversi lustri, dai. Ma dove cazzo volete andare? Non vi dico sul canale youtube della nuclear blast che cazzo hanno combinato: anteprime, strombazzamenti vari, interviste, video e chi più ne ha più ne metta. E per cosa, poi? Per un gruppo vecchio e spompato capeggiato da due anziani vestiti da giovani tough (si scrive così?) di New York, pur non essendo più né giovani né duri. Musicalmente parlando cercano di scrollarsi di dosso quell’alone hatebreediano imbarazzante e viene fuori un disco alla fin fine quasi decente, se rapportato a quest’epoca, e sicuramente a qualcuno basterà questo, perché loro sono la storia e cazzate varie. Io capisco che mettersi a lavare i cessi alla loro età sarebbe pesante e che quindi devono giustamente cercare di pagarsi le bollette con questa roba, ma a tutto c’è un limite.
Il colmo è quando si arriva a Old New York, pezzo nostalgico in cui i Nostri piagnucolano perché la loro città, negli anni, è cambiata radicalmente in peggio. Ma si può essere più patetici? Guardatevi allo specchio e guardatevi intorno, Agnostic Front: il mondo è cambiato e anche voi siete cambiati radicalmente, non solo la vostra città, anche se fate finta di essere rimasti quelli di una volta. Siete schiavi di un padrone inquadrati come tutti e soprattutto costruiti ad arte. Siete diventati il peggio di questo sistema che criticate ipocritamente anche in questo disco: siete un prodotto. C’è chi vi dice come vestirvi, come suonare, come comportarvi, dove andare, con chi parlare, come vivere. Per cosa? Per mangiare. Esattamente come la società impone. Ve l’aveva mai detto nessuno? Non lo so, ma ve lo dico lo stesso: il sistema ha ingoiato anche voi e vi ha sputato. Come fa con chiunque. Abbiate almeno la decenza di stare zitti, pagare l’affitto e andare a fare in culo come tutto il resto del mondo. Perché peggio di un mentecatto c’è solo una cosa: un mentecatto ipocrita. E voi questo siete diventati. E a me fate cacare topi morti. (Il Messicano)
Un vecchio Cortello
diceva a la Spada:
– Ferisco e sbudello
la gente de strada,
e er sangue che caccio
da quele ferite
diventa un fattaccio,
diventa ‘na lite…-
Rispose la Spada:
– Io puro sbudello,
ma faccio ‘ste cose
sortanto in duello,
e quanno la lama
l’addopra er signore
la lite se chiama
partita d’onore!
Trilussa