ago e filo

Da Olivierifrancesco


Mi hanno sfondato la boccaA colpi di maschi inferocitiUn urlo afono riempito di seme candidoCome un quadro dadaista piango per inerziaLa terra era la mia sicurezzaDa piccola mangiavo la sabbiaFino a farmi sanguinare le gengiveMi nascondevo nelle tane degli animaliOsservavoOsservavo quei simili piccoli corpi che giocavano a calcioLe femmine non le consideravoVolevo essere la palla per esser calciata in portaTuo fratello è uno si che studiaTu stai sempre lì a fare nullaSulla strada ti ritroveraiSulla stradaPovera stupidaMia madre era un avvocatoDecideva la sorte della gente a colpi di commaIl diritto La leggeLe regoleCrescevo velocementeLe gambe lunghe mi davano un senso di instabilitàIl mio corpo mirava al cielo mentre io volevo solo terraMi hanno sfondato la boccaA colpi di maschi inferocitiUn urlo afono riempito di seme candidoCome un quadro dadaista piango per inerziaI primi pompini ho cominciato a farli a dodici anniNel bagno della scuolaIn cambio sempre di qualcosaLa merendaNote falsificateGiri sul motorinoPrendevo questi minuscoli cazzi tra le labbraE li sentivo crescere in meEro considerata la troia della scuolaE la cosa non mi infastidivaAnziMi divertivaIngoiavo per non vomitareTuo fratello è uno si che studiaTu stai sempre lì a fare nullaSulla strada ti ritroveraiSulla stradaPovera stupidaMentre tutti dormivano dopo il pranzo domenicaleIo percorrevo a piedi la navata della chiesa del paeseArrivavo davanti a Cristo in croce E vomitavo tutto il seme che avevo mandato giùIn ginocchio vomitavo e pregavoChe mi perdonasse e mi amassePerché lui era l’unico uomo di cui mi potevo fidareCome me amava la terra e dalla terra era resuscitatoPiangevo nella chiesa vuotaDavanti a Cristo in croceLe gambe mie tremavano Pregavo mentre le mie mutande si macchiavano per la prima volta di rossoDa quel momento potevo procreareTuo fratello è uno si che studiaTu stai sempre lì a fare nullaSulla strada ti ritroveraiSulla stradaPovera stupidaMi hanno sfondato la boccaA colpi di maschi inferocitiUn urlo afono riempito di seme candidoCome un quadro dadaista piango per inerzia.

©OlivieriFrancesco