Una donna vestita da suora a destra una donna vestita da prostituta a sinistra mentre parlano si avvicinano sempre di più fino a trovarsi di fronte
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
Tu che hai fatto?
Ho glorificato il cielo sempre
Una muuuuuuuuuucca che raglia
Una poooooooooorca che strilla
Siamo femmine non donne per quei maiali
I collant non li sopporto
La croce al collo è un peso
Ma ognuna di noi ha la sua croce
Madre chiesa non adirarti
Sei cadaveri mi ringraziano ancora oggi
Un pene di quelli grossi me l'ha spostata
Io l'ho sempre desiderato invece
Una lunga preghiera mi portava all'orgasmo
Quelle perle scivolavano dentro di me
Quando mi sbattevano non sentivo nulla
Non so cosa sia il piacere
Sono stata la discarica dell'erezione
Ero l'assorbente delle loro disgrazie
Il tampax da riempire di lacrime e sangue
Persa nel nulla di un mare qualunque
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
Primo monologo prostituta
Luce accesa solo sulla prostituta
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
La terra era la mia sicurezza
Da piccola mangiavo la sabbia
Fino a farmi sanguinare le gengive
Mi nascondevo nelle tane degli animali
Osservavo quei simili piccoli corpi che giocavano a calcio
Le femmine non le consideravo
Volevo essere la palla per esser calciata in porta
Tuo fratello è uno si che studia
Tu stai sempre lì a fare nulla
Sulla strada ti ritroverai
Mia madre era un avvocato
Decideva la sorte della gente a colpi di comma
Le gambe lunghe mi davano un senso di instabilità
Il mio corpo mirava al cielo mentre io volevo solo terra
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
I primi pompini ho cominciato a farli a dodici anni
In cambio sempre di qualcosa
Prendevo questi minuscoli cazzi tra le labbra
E li sentivo crescere in me
Ero considerata la troia della scuola
E la cosa non mi infastidiva
Ero insensibile e vorace di dolore
Ingoiavo per non vomitare
Tuo fratello è uno si che studia
Tu stai sempre lì a fare nulla
Sulla strada ti ritroverai
Mentre tutti dormivano dopo il pranzo domenicale
Io percorrevo a piedi la navata della chiesa del paese
Arrivavo davanti a Cristo in croce
E vomitavo tutto il seme che avevo mandato giù
In ginocchio vomitavo e pregavo
Che mi perdonasse e mi amasse
Perché lui era l'unico uomo di cui mi potevo fidare
Come me amava la terra e dalla terra era resuscitato
Piangevo nella chiesa vuota
Davanti a Cristo in croce
Pregavo mentre le mie mutande si macchiavano per la prima volta di rosso
Da quel momento potevo procreare
Tuo fratello è uno si che studia
Tu stai sempre lì a fare nulla
Sulla strada ti ritroverai
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia.
Luce accesa solo sulla suora
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Che tu non ti devi preoccupare di tua sorella
Tu diverrai suora perché è giusto così
Rimpiango il disinteresse per l'uomo
Poi d'un tratto il sangue mi ha fatto divenire donna
Che non ti servono le mestruazioni
Avrai il Signore che ti amerà
Maledicevo il mio corpo che mutava a ritmi sempre più frenetici
La notte ero piatta la mattina mi ritrovavo un seno da gestire
E il concetto del peccato
L'uncinetto è quello che fa per te bella ragazza
Tra le colonne della Chiesa del mio paesino
Sentivo il richiamo della carne
In ginocchio davanti a Cristo in croce
Sempre sola nelle afose estati
Mentre tutti dormivano dopo il pranzo domenicale
Io mi penetravo con due dita
Mi stringevo i capezzoli davanti a Cristo in croce
Perché mi avevano detto che il Signore mi avrebbe amata
Ero una Maddalena che pregava Dio di scoparla lì
Mi succhiavo sempre le dita con il mio sapore
In ginocchio pregavo godendo con la mano genuflessa nella mia vagina
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
E volevo sentirlo il maschio
Percepivo l'odore del suo seme sulle pareti dell'oratorio
Annusavo il muro dove probabilmente lui come gatto in calore aveva lasciato i primi aborti schizzati sul bianco candido della casa del prete
Che tu non ti devi preoccupare di tua sorella
Tu diverrai suora perché è giusto così
L'uncinetto è quello che fa per te bella ragazza
Del maschio non sentivo più l'odore
Solo sangue e clitoridi infiammate
Sangue e clitoridi infiammate
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio.
Secondo monologo prostituta
Luce accesa solo sulla prostituta
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
I miei tacchi a spillo contavano i minuti sul catrame
Nelle cuffie il Requiem di Mozart
Al Kyrie erano passati già cinque maschi
Requiem aeternam dona eis
Quanto vuoi per una bella scopata eh?
Al Lacrimosa chiudevo la serata
I miei tacchi a spillo contavano i minuti sul catrame
Non credere di fare la regina qui
Agay era una nigeriana grossa e incazzata
Il marciapiede era la sua casa
Tuo fratello è uno si che studia
Tu stai sempre lì a fare nulla
Sulla strada ti ritroverai
Una muuuuuuuuuuuuca che raglia
Una poooooooooorca che strilla
Antonio mi dava una cuccia per dormire e un posto dove mangiare
Porta soldi o ti spezzo le braccia
Al maschio piace sbattertelo da dietro
Alla fine mi sono chiesta se tutti questi con petto in fuori e fedi al dito non fossero altro che checche represse
La messa della mia morte suonava nelle mie orecchie
Poi tutte le mattine all'alba
Restavo a fumare su una panchina del centro
Guardare il sole che si alzava
Aspirare la nicotina e sperare di essere altrove
Cristo portami via di qua
Tu sei l'unico uomo di cui mi possa fidare
Vedi questa bocca di rosa
La vedi che beve solo seme di maschio
Chiudila questa bocca di rosa
Chiudimi la bocca di questo fiore appassito
Una muuuuuuuuuuuuca che raglia
Una poooooooooorca che strilla
Poi spegnevo la sigaretta col tacco
E tornavo alla mia cuccia
Requiem aeternam dona eis Domine et lux perpetua luceat eis cum sanctis tuis in aeternum quia pius es
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia.
Luce accesa solo sulla suora
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Le mura dove vivevo e studiavo avevano l'odore di gonne e incenso
Le porte di legno che delimitavano gli spazi proibiti da quelli accessibili avevano nelle venature le ferite di pugni ricolmi di solitudine
L'alba e il tramonto erano i momenti in cui Dio si assentava per me
L'uncinetto è quello che fa per te bella ragazza
Le altre femmine del collegio erano obbedienti alle regole
Leggevo di nascosto da tutte
E godevo ad ogni parola che scorreva davanti ai miei occhi
Lolita luce della mia vita fuoco dei miei lembi
La punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere al terzo contro i denti
Amo la carne amo la voglia di essere donna
Aiutami a trovare l'amore della mia vita
Te lo supplico Dio te lo supplico
Se davvero esisti strappami da questa tortura
L'uncinetto è quello che fa per te bella ragazza
Vedi questo rosario che entra in me?
Vedi queste preghiere di perle che arrivano al mio utero?
E mi maledico perché sono una sgualdrina
Una lolita che gode in silenzio nel buio
La punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere al terzo contro i denti
Dio ti piace come mi tocco?
Come mi penetro nella carne che mi hai cucito addosso su questa anima ribelle?
Ti piace o no?
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio.
Terzo monologo prostituta
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
Mi guardate dalle vostre poltrone
Qualcuno ha una erezione?
Una prostituta che ascolta Mozart
Una cazzo di prostituta che ascolta Mozart
(seria verso il pubblico)
C'è qualcosa che non va?
Vorrei essere libera come un uomo
Si quello con le due palle dentro la saccoccia e un pene che gli penzola come lombrico morto
Invece mi paghi fottutissimo maschio
Mi paghi e ti metti quel cazzo di preservativo
Che io le tue malattie non le voglio
Più che nato mi considero abortito diceva Carmelo Bene
Ecco un aborto sono anch'io
Una prostituta che cita persino Carmelo Bene
Oltre a prenderlo in culo dai maschi in calore ho una vita io
E in questo schifo di vita mi proteggo con la lettura
Che non ve ne frega niente di cosa leggo
Ma una prostituta non è per forza solo un animale da monta
E tremo dalla paura ogni volta che un maschio mi sfiora
Paura che mi faccia del male
(in ginocchio guardando verso l'alto)
Ogni volta che mi penetrano io penso a qualcosa di bello
Al mare che mi piace tanto
Ti prego e supplico liberami
Vorrei essere libera come un uomo
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia.
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Mi state guardando voi da lì
Qualcuno è eccitato tra voi?
Eccitata quando penso alla fuga
Vorrei essere libera come un uomo
L'idea di cucirmi la vagina mi è venuta una notte
Quei crampi allo stomaco che mi spaccavano l'anima
Il diavolo non l'avrà vinta
Il peccato non deve appartenermi
Una monaca di Monza che brama falli da mattina a sera
Ho chiuso le porte del piacere urlando di dolore
Mi senti quando urlo e bestemmio il tuo nome?
Una cagna che abbaia preghiere
Mi spalmo la lingua contro i denti
Una vagina di clausura che dentro spreme orgasmi
Sono una vagina di clausura
Sesso consolazione della miseria
Consolazione della miseria
Voglio vivere non morire dentro
Queste sante sbarre che mi dividono dal mondo
Le mordo durante la notte
Ho i denti rovinati dal ferro
Vorrei essere libera come un uomo
Dio se ci sei lasciami andare
Voglio amare come la mia carne sa amare
Voglio baciare labbra di miele
Voglio respirare l'anima di chi mi desidera
Ti prego Dio ti supplico aiutami a fuggire da qui
Da queste suore maledette
Vergini per vocazione troie per diletto
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio.
Quarto monologo prostituta
Mi hanno sfondato la bocca
A colpi di maschi inferociti
Un urlo afono riempito di seme candido
Come un quadro dadaista piango per inerzia
Catrame e tacchi a spillo abbandonati
Voglio solo erba e terra calda dell'estate
Mozart suona nell'ipod acceso
Sento il Kyrie dalle cuffie appoggiate sul comodino
Catrame e tacchi a spillo abbandonati
Il prezzo non c'è più signori miei
Vi lascio con le vostre voglie
Vi lascio con i vostri pantaloni gonfi di soldi e cazzi duri
Ma fare la schiava a vita non è per me
Tranne quello che indosso
Una gonna bianca di lino e una camicetta azzurra di seta
Pure gli orecchini puoi tenerti
Quelli d'oro che mio padre mi aveva regalato per la cresima
Ti lascio tutto tranne me stessa
Questa notte non aprirò bocca per succhiare
Questa notte non aprirò le gambe per far godere
Sono scalza come non sono stata da quando ero bambina
Cammino lungo i campi e respiro
Ringrazio Cristo mio che mi ha salvato
Solo lui è tra le mie mani
Un Cristo d'oro di una collanina che portavo quando facevo le elementari
Un Cristo d'oro che respira come me
Questa notte non aprirò bocca per succhiare
Questa notte non aprirò le gambe per far godere
Il silenzio interrotto dai grilli
Il sapore della polvere della terra che calpesto
Voglio abbandonare questo corpo di donna
E sentire la notte che mi accarezza i seni
E le onde che mi bagnano le cosce
Questa notte il figlio di Dio e una prostituta scalza scappano per resuscitare
E' giunto il momento di resuscitare.
In nome del padre del figlio e dello spirito santo
Mi sono imbavagliata la vagina
Un macramè tra la clitoride e lo sfintere
La trama di Penelope che chiude ogni desiderio
Mi cerco mi tasto stringo
E le giornate sono lunghe come litanie
Un chiodo alle caviglie incrociate
Un chiodo alle caviglie incrociate
Crocifissa per non aver creduto
Crocifissa per non aver lodato
Crocifissa perché eretica
Mi sono tagliata i capelli stanotte
Mi sono tagliata i capelli a zero
Ora sembro proprio un maschio
Riprendo quell'ago che avevo usato per imbavagliarmi
E ripercorro il tragitto al contrario
Sfilo la trama di Penelope
Taglio il lenzuolo e comincio a cucirmi i pantaloni
Stanotte stacco i chiodi dalla croce
Un chiodo alle caviglie incrociate
Un chiodo alle caviglie incrociate
Crocifissa per non aver creduto
Crocifissa per non aver lodato
Crocifissa perché eretica
Stanotte stacco i chiodi dalla croce dove mi avevano messa
Prendo Cristo e lo libero da quella macchina di tortura
Lo stacco dal legno dove era attaccato piangente sopra il mio letto
Lo bacio tutto e lo bagno delle mie lacrime
Questa notte io ti libero Cristo mio
Questa notte io e te vedremo la luce
Questa notte voglio respirare
Farmi cullare dalle onde e non pensare
Mi sono tagliata i capelli stanotte
Mi sono tagliata i capelli a zero
Ora sembro proprio un maschio
Questa notte Cristo mio io e te saremo gli eretici che scappano dalle sacre mura
Tu potrai di nuovo camminare
Io potrò riavere la mia vita
Cristo mio le tue preghiere come le mie non sono state vane
Lolita la lascio sul letto così avranno qualcosa di interessante da leggere quando vedranno la nostra assenza
Questa notte il figlio di Dio e una suora rasata a zero vestita da maschio scappano per resuscitare
E' giunto il momento di resuscitare.
Sulla spiaggia col mare e la luna piena
La suora a sinistra nuda la prostituta a destra nuda distanti che guardano e parlano al pubblico. Alla fine si spengono le luci e quando si riaccendono le due donne sono abbracciate al centro del palco
Suora- Il suo sguardo mi penetra
Prostituta- E' bellissima
Suora- Ha le labbra di rosa
Prostituta- Una mano sul seno
Suora- La sua mano sul mio seno
Suora- Un soffio che sfiora i suoi capelli
Prostituta- Le sfioro la bocca
Suora- Entro nei suoi occhi
Prostituta- La sua lingua
Prostituta- La sento che si avvicina
Prostituta- La sento che vibra
Prostituta- Le accarezzo il sesso
Suora- Mentre le bacio il collo
Prostituta- La sabbia è fredda
Suora- Sono la tua Lolita
Prostituta- I capezzoli turgidi
Prostituta- Chi è questa donna?
Suora- Questa pelle di seta e organza
Prostituta- Chi è questa bellezza di cielo?
Suora- Da dove proviene?
Prostituta- Come fa a conoscermi così bene?
Prostituta- Io che non ho mai goduto
Suora- Il mio sesso è un oceano aperto
Prostituta- Le dita e la lingua
Suora- Non più di clausura
Prostituta- Mentre mi annusa sento l'odore della libertà
Suora- L'amore che si fonde
Prostituta- Mentre mi entra con le dita
Suora- Sento che sono rinata
Prostituta- Pane e mare è il suo sapore
Suora- E il dolore svanisce
Prostituta- Le lacrime incredule scendono per la gioia
Suora- Mi bagnano il corpo
Prostituta- Acqua e sale di mare
Suora- Questo è il momento
Prostituta- Di resuscitare
Prostituta- Niente più sbarre
Tutti i diritti sono protetti SIAE
*Tratto da il "Sermone del Diavolo" di Pier Paolo Pasolini