Le zone maggiormente colpite della provincia sono state l’Acquese, Ovadese, Novese e l’Alessandrino dove erano ancora in produzione coltivazioni in pieno campo come cavoli, cavolfiori, sedani, spinaci, insalate, cardi, cicorie, rape e porri. A rischio anche i seminativi di grano e orzo, che in molti casi dovranno essere riseminati, quando il tempo lo permetterà: numerose aziende hanno visto andare completamente perduto oltre il 60% di quanto seminato.
Buona parte di colpa di quanto sta accadendo è da attribuirsi al rapido processo di urbanizzazione e cementificazione selvaggia: “In altre parole, se si continua a “consumare” campagna, sostituendola con zone cementificate e, contestualmente non si creano le condizioni perché l’acqua possa defluire, il risultato non può che essere l’aumento dei rischi per frane ed alluvioni”.