Agrigento: 52 indagati per droga e truffe a finanziarie

Creato il 29 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Agrigento: 52 indagati per droga e truffe a finanziarieUn'inchiesta delle Procure di Agrigento e di Catania ha sgominato un sodalizio criminale specializzato in traffico di droga e truffe a finanziarie. Cinquantadue gli indagati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare. Ad eseguire il provvedimento per l’operazione denominata “Carte false”, oltre 300 carabinieri di Agrigento, Catania, Palermo, Siracusa e Enna. 
 L'inchiesta ha preso spunto dalla scoperta di un'attività di spaccio di droga a Licata, nell'Agrigentino. I carabinieri hanno scoperto l'esistenza di una «base operativa» a Catania per l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, che erano poi vendute, attraverso numerosi pusher, in discoteche e locali notturni del Catanese, ma anche a Taormina, Giardini Naxos, Rimini e Roma. 
Le indagini, avviate nel 2009 da militari dell'Arma della compagnia di Licata, avrebbero fatto emergere l'esistenza di un sodalizio che spacciava ingenti quantitativi di cocaina, hashish, marijuana, ecstasy e anfetamine, che comprava da grossisti catanesi, che avevano rapporti con esponenti della cosca mafiosa etnea dei Laudani. Per questo l'inchiesta, avviata dalla Procura di Agrigento, dal sostituto Luca Sciarretta e coordinata dall'aggiunto Ignazio Fonzo, è stata poi trasmessa per competenza alla Dda di Catania. 
Le ricerche avrebbero portato alla luce centinaia di truffe a diverse finanziarie, con l'accurata falsificazione di documenti personali e buste paga, con i quali sarebbero stati acquistati beni di consumo per centinaia di miglia di euro. 
I vertici dell'organizzazione avrebbero avuto contatti con appartenenti alla cosca Laudani. Scoperte anche centinaia di truffe a finanziarie: venivano acquistati televisori, cellulari, elettrodomestici e computer con documenti falsificati, grazie a sofisticati programmi informatici. I beni di consumo erano spesso rivenduti al mercato nero, per procurarsi soldi da investire nel traffico di sostanze stupefacenti. 
L'ordinanza di custodia cautelare  (emessa dal Gip di Catania, Santino Mirabella, su richiesta del sostituto della Dda Lucio Setola, coordinato dal procuratore capo Giovanni Salvi e dall'aggiunto Marisa Scavo) dispone l'arresto per 26 indagati, gli arresti domiciliari per 17 e l'obbliga di firma e di residenza nel proprio Comune per altri nove. 
Previsto anche il sequestro di due automobili e di un bar a Licata. Il provvedimento ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e alla commissione di centinaia di truffe, favoreggiamento personale e ricettazione. 

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