da allora parecchie aziende sono sorte in tutta la valle, le specializzazioni sono passate dalle capre ai cavalli, dalle pecore ai cinghiali e via di seguito.
l'attivita agricola si è consolidata nell'allevamento specialistico,nelle produzioni agricole particolari, nella preparazione con ingredienti freschi e genuini di piatti tipici nostrani e nella vendita di prodotti speciali.
non si tratta solo di mangiare delle squisite specialità, non ofrono solo la cucina e qualche posto letto ma sono diventati dei centri di educazione ambientale dove si valorizza il mestiere dell'agricoltore, e dove si cerca di avvicinare i giovani all'agricoltura, informandoli sul percorso che i prodotti locali compiono per giungere sulle nostre tavole; sono aziende che oltre all'attivita agricola primaria svolgono attività didattica guidati da agricoltori esperti: i ragazzi imparano a conoscere la campagna ed a entrare in contatto con gli animali, i più grandi a conoscere i valori della cultura contadina imparando a dare il giusto valore alla semplicità e alla serenità della vita contadina.
la riscoperta della patata autoctona:
la patata pur essendo definita come un prodotto "umile" per oltre un secolo è stata un alimento-base delle nostre popolazioni di montagna che ne avevano diffuso quasi ovunque la coltivazione.
in alcune zone era diventata una coltura commerciale che contribuiva al reddito dei contadini.
con il mercato comune europeo il mercato italiano si apri alla dilagante produzione olandese e il prezzo delle patate crollo quasi improvvisamente, ultimamente la patata sta conoscendo una rivalutazione che passa per il recupero delle vecchie varieta e per la valorizzazione del prodotto di montagna.
a differenza delle patate della grande distribuzione "che si distinguono solo perchè a pasta bianca o gialla ma sempre con lo stesso scarso gusto" le patate delle vvarietà autoctone presentano gusti molto differenziati e riconoscibili.
in vallecamonica dopo il rilancio della castanicoltura "con la creazione del consorzio della castagna" dopo la rinascita della vitinicoltura "con l'apertura della cantina sociale di losine"si è pensato a due altre coltivazioni "minori" che potessero contribuire alla differenziazione dell'agricoltura camuna e alla valorizzazione delle filiere corte: la coltivazione dei cereali minori "segale" e della patata.
nell'anno 2009 è stato possibile tornare a vedere dei campi coltivati con questo antico tubero che a rappresentato anche in vallecamonica un alimento fondamentale per la cultura alimentare contadina locale.