Calderoli accusa Monti di aver organizzato una cena di fine anno a palazzo Chigi a spese degli italiani.
Monti ha replicato che la festa era una cena con moglie, figli, generi, nuore, cognate, nipoti per un totale di 10 persone e che tutto quanto comperato è stato pagato personalmente e non con fondi della presidenza del consiglio; cena cucinata e servita dalla stessa sig.ra Monti.
Monti non esclude, però, che a causa del numero di persone invitate ci sia stato un aggravio maggiore di spese, per quella sera, di luce e gas.
Calderoli ritiene che la spiegazione possa essere peggio del fatto, testualmente “la toppa è peggio del buco”.
Lo penso pure io che la toppa di Calderoli sia peggio del buco del medesimo.
La spiegazione di Monti non mi pare tanto strana ed azzardata, mi pare, invece, che la richiesta di spiegazioni di Calderoli sia un po’, per restare in tema di proverbi, come quella del bue che dà del corunto all’asino.
Calderoli ha sopportato, tranquillamente, le spese sostenute dal ex presidente Berlusconi che faceva viaggiare le olgettine ed Apicella su aerei di stato senza fare una piega, ma, soprattutto, non ha fatto un plissè quando ha utilizzato aerei militari per andare a Cuneo (?) per la modica cifra dei contribuenti di 20.000 euri. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/08/calderoli-cuneo-toccata-e-fuga-con-l%E2%80%99airbus-militare/103000/).
Sono molto contenta e soddisfatta che l’opposizione presti particolare attenzione alle spese della classe politica, ma sarebbe il caso di guardare la trave nel proprio occhio prima di pretendere di togliere la pagliuzza dagli occhi degli altri (soprattutto quando la pagliuzza manco c’è).
La richiesta di dimissioni di Monti richiesta da Calderoli per questo episodio è, francamente, patetica.