Madrid. Durante le vacanze natalizie, ti ritrovi ad una cena con una coppia madrilena.
tu: "Piacere - e ti presenti all'altro ragazzo -, Antonio"
lui: "Jorge. Ah, A-n-t-o-n-i-o, che nome spagnolo che hai!"
tu: "Eh sì.. esiste anche da noi... "
lui: "Però, quanta influenza spagnola in Italia eh!" E via una pacca sulla spalla.
tu: "Eh sì, sicuramente - quasi non vorresti rovinargli la credenza, poi però non resisti - però Antonio era già un nome romano, quando la Spagna neanche esisteva, se non sbaglio... "
lui: "Ah, sì, forse hai ragione... però suona meglio in spagnolo, no?". E scoppia in una risata che condividi allegramente per poi godervi la serata insieme.
Bruxelles. Per il collega francese in ufficio non ha importanza quale sia la competizione, lo sport, l'argomento, l'importante è che la parola Francia sia associata a buoni risultati, allora vale la pena raccontartelo, richiamarti al suo monitor per mostrarti con un sorriso soddisfatto la scoperta per poi magari cercare il nome del tuo paese e a seconda del confronto guardarti con il viso di chi ha appena avuto un orgasmo o licenziare il tutto con qualche battuta sterile; e tu ti mostri interessato o almeno cerchi di non far capire che di tutto ciò non te ne può fregar di meno, sarà per mantenere una certa atmosfera lavorativa, sarà che ti dispiace dire no e raffreddarti di colpo o magari speri in un blocco istantaneo di Windows, la famosa schermata blu, ah che bello se comparisse proprio in certi momenti...
Ecco, lo so che la nazionalità è qualcosa di forte perché cultura assimilata fin dalle prime sinapsi e so anche che, essendo mammiferi, essendo animali sociali, l'identificazione nel gruppo di origine (all'estero la patria, in patria la regione, la città, il quartiere, etc.) è importantissima per questioni di orientamento, sicurezza, benessere, però ogni tanto ho come l'impressione che la patria sia un po' come il vino: c'è chi non ne può far a meno e chi ne è astemio, quando se ne è un po' brilli c'è sempre il pericolo di sparare cavolate, in gruppo si fan spesso danni e quando se ne manda giù decisamente troppo, beh ci sono anche i casi di delirio. Certo, berne farà anche bene al cuore, ma con moderazione, si sa, con moderazione.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
El Callejón del Infierno
Un antico proverbio madrileno diceva “Madrid, 9 meses de invierno y 3 de infierno” ad indicare che l’inverno in città dura 9 mesi, e poi direttamente passiamo... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Chechimadrid
EUROPA, ITALIANI NEL MONDO, VIAGGI -
Valladolid
1 giugno 2015 La città di Valladolid, nonostante la sua rilevante importanza socio-politica (è il capoluogo della regione della Castiglia y Leon) e storica (è... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Alessio Sebastianelli
VIAGGI -
Bagaglio a mano: informazioni utili
Tempo di vacanze e una delle domande più ricorrenti che mi viene fatta riguarda peso e dimensioni dei bagaglio a mano. Eh si perché ogni compagnia aerea ha le... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da I Viaggi Di Monique
VIAGGI -
Postilla: le 5 (o mille) vite di Volverá
Perdonate la monotonia, giuro che poi la smetto. E' solo che non potevo parlare di Zapatillas senza riservare nemmeno uno spazio al brano che, quel disco, mi... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Ilariadot
ITALIANI NEL MONDO, VIAGGI -
Il viaggio ai tempi del Ramadan
Sono sere che, andando a dormire, mi sento trasportata dentro la stessa atmosfera che trovai quando arrivai in Africa. Tutto questo è dovuto al periodo del... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Giovy
VIAGGI -
10 anni in Zapatillas
La situa: sedativi, antidolorifici, bambine sconosciute che mi corrono incontro urlando "mamma, mamma". Io che inciampo sul gradino di una pizzeria finendo... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Ilariadot
ITALIANI NEL MONDO, VIAGGI