Ahmadinejad, prendimi! (a schiaffi)

Creato il 26 marzo 2010 da Valyskitschen

Silvia Valerio, la coraggiosa. Silvia Valerio, la provocatrice. Silvia Valerio non le manda a dire a nessuno! Silvia Valerio ha un fisico nella norma e ammicca.

Coraggiosa scrittrice diciottenne, la smaliziata ma birichina Silvia è balzata agli onori delle cronache questa settimana  per la pubblicazione del sua opera prima, C’era una volta un presidente. Ius primae noctis.

Silvia è una vera provocratrice, e visto che Dio (o anche Allah in questo caso) li fa e poi li accoppia, vorrebbe al suo fianco un uomo della sua stessa specie e, precisamente, Mahmud Ahmadinejad. Il presidente iraniano, famoso per lo strabismo di venere e per scegliere i vestiti sempre un po’ più grandi di quella che sarebbe la sua taglia, è l’unico esempio di Uomino con la U maiuscola rimasto sulla faccia della terra. Un vero personaggio scomodo, altro che Fabrizio Corona!

Mahmud ha, dalla sua, il fatto che è «un eretico del nostro tempo. Nega l’olocausto [e per questo mi ispiri sesso in modo assurdo, certo, ndr]; pensa di usare l’atomica; mette a tacere l’opposizione; minaccia l’America». Inoltre, aggiungo io, è nato il 28 ottobre: scorpione, bravissimo a letto! Un vero maschio, che, con quella marcia in più che gli fa impedire alle donne di «sentirsi il vento tra i capelli», sarà senz’altro in grado di dominare la nostra vergine auto-sacrificale.

Quella di Silvia è una decisione (di buon gusto), presa dopo aver maturato le esperienze (di petting, deduco) che racconta nel suo diario, incontri sciapi e avventure insapore in cui inciampa nel corso dell’estenuate ricerca tra i meandri di quella che è la «straordinaria commedia umana che è la società contemporanea».

L’indomito re, l’unico – insieme a Fabrizio Corona, torno a precisare – che si comporta in modo che va «oltre le solite politiche di equilibrio» è il lanciatore di coltelli in una politica in un circo dove tutti sono solo clown, per questo ha il diritto, come suggerisce il titolo del romanzo, di cogliere per primo il frutto delle vergini compiacenti. Solo, però, di quelle che hanno il coraggio di guardare in faccia alla realtà. Sì, perchè come sottolinea l’avventente ma alfabetizzata Silvia, una donna deve avere l’onestà di ammettere che «l’emancipazione è solo una fatica in più», un’inutile illusione dopo anni in cui la donna è stata un mero strumento di pubblicità da parte dei detentori del potere. Per questo la coraggiosa pulzella ha corredato il sito di foto che la ritraggono leggere, con una sensualità tutta “particolare” emanata da scarpe che persino da Pittarello – La Città della Calzatura di Settimo Torinese rifiuterebbero di esporre.

La Bella (nella norma) Addormentata (imenemente parlando) sadomanso, ci tiene a precisare che non parla a vanvera, e sul suo sito sottolinea – soprattutto attraverso le foto – come la sua scrittura sia un’evasione dal mondo che la circonda,  un universo troppo culturalmente – e sensualmente e mascolinamente – mediocre per il suo calibro:

Silvia Valerio
Scende portata dalla cicogna circa diciotto anni fa, e ama subito le storie di fate e le leggende greche.
Inizia un quaderno di poesie infantili molto convinte e ci affianca un più intonato divertissement satirico [il Bagaglino? ndr] [no, comunque io questa frase non l'ho capita. ndr] .
Lascia temporaneamente queste graziose occupazioni per dedicarsi alle cose più serie che le riserva la (d)istruzione [inedito gioco di parole! ndr] primaria.
Va al liceo classico, credendo di respirare l’aria di Atene, o per lo meno quella di Tebe [lei sì che conosce la Grecia antica! ndr].
Ingenua [stoccata asciutta e decisa all'accademismo contemporaneo! ndr].
Adesso ha ripreso le occupazioni originarie [quali? cosa? ndr]e nel tempo libero pratica antropologia, cura il proprio hortus conclusus [mirabolante definizione latina! questa donna ha un editor, o perlomeno un consigliere? ndr], e ha una collezione di disincanti.

Il suo libro è stato plaudito dall’altrettanto coraggioso Marcello Veneziani, penna de Il Giornale, membro del Consiglio di Amministrazione della RAI  durante la XIV Legislatura (Governo Berlusconi II e III) e membro del Consiglio di Amministrazione di Cinecittà, che lo ha definito, in un coraggioso esercizio di parole in libertà «Verginità e trasgressione: il miracolo di vita [???, ndr], scrittura e ribellione [de che?, ndr] di una ragazza neanche ventenne».

L’opera è edita da Vallecchi Editore, il cui sito suggerisce di acquistare, se il libro della Valerio è di nostro gradimento, anche Galileo Galilei e l’Universo dei suoi libri, Cioccolata squisita gentilezza, Il diario del futurismo e Manifesto della destra divina.