Ahoo a Roma semo obbligati a pija aaaaamaghina: i mezzi nun esistono: nuovo esperimento con accompagno dei figli a scuola incluso

Creato il 25 marzo 2015 da Romafaschifo






Se possibile volevo partecipare anche io all'esperimento-mezzi-pubblici che avete portato avanti nei giorni scorsi, apportando la mia testimonianza.Premessa doverosa: rispetto ad altri, posso ritenermi un "privilegiato" in quanto il mio lavoro non prevede continui spostamenti da un ufficio all'altro né tantomeno il trasporto di attrezzature o materiale di vario genere.Sono un "semplice" impiegato che la mattina va dal punto A (casa sua) al punto B (ufficio) e la sera percorre il percorso inverso.Vivo in zona praticamente centrale (Appio Latino/Parco della Caffarella) e sono a due passi dalla fermata metro A "Furio Camillo", ma lavoro al CNR (Vermicino/Frascati/Policlinico Tor Vergata).Ovviamente i miei tragitti si svolgono in orario più o meno di punta, come quasi tutti i lavoratori.(Faccio queste premesse per cercare di evitare commenti poco costruttivi come ho letto nei due precedenti esperimenti).Dunque, dopo aver portato i miei figli a scuola (due scuole differenti, poco distanti una dall'altra) rigorosamente a piedi per due motivi: uno, perché sono un ecologista convinto e perché le scuole sono talmente vicino casa; due, perché anche volendoli portare con la macchina perderei più tempo a cercare parcheggio e districarmi tra la seconda e la terza fila di auto parcheggiate difronte gli ingressi della scuola che non ne vale veramente la pena.Dicevo, dopo aver portato i miei figli a scuola, alle ore 8.27 (foto1) sono pronto per recarmi a prendere la metro alla stazione di Furio Camillo.Qui arrivo e alle distributrici automatiche compro il biglietto, che timbro alle ore 8.36 (foto2) non prima di aver dato un paio di gomitate ad un tizio che mi si stava accodando alle obliteratrici facendo il classico "trenino".Scendo le scale mobili e devo dire che sono particolarmente fortunato, in quanto la metro è in arrivo (foto3).Arrivo al capolinea Anagnina e mi reco a prendere l'autobus ATAC 509 (foto4), non proprio una linea Express, con frequenza di partenza ogni mezz'ora: il mio partirà alle ore 9.00 e mi siedo comodamente al suo interno (non è una linea troppo "battuta", anche per questo la sua frequenza è così ridotta) alle ore 8.56 (foto5).Dopo neanche mezz'ora di viaggio (nel quale per uscire dal capolinea l'autobus incontra qualche rallentamento perché sulla via Tuscolana ci sono un paio di auto in doppia fila dall'altra parte davanti ad un bar (!!!) che producono traffico a dismisura) arrivo alla mia fermata alle ore 9.24 (foto6).In totale ho impiegato 57 minuti.Ovviamente a volte mi capita di dover andare a lavoro con la macchina, e con il mio mezzo privato per arrivare in ufficio ci impiego non meno di 40/45 minuti, nonostante percorro il traffico sulla Tuscolana "al contrario" (nel senso che il traffico maggiore c'è entrando a Roma, non uscendo).Con un risparmio circa di 15/20 minuti.Ma con i mezzi pubblici ho avuto la possibilità di rispondere ad un paio di mail, leggere le principali notizie sui giornali online, mandare un paio di messaggi, leggere una decina di pagine del romanzo che sto leggendo. Tutte cose che in macchina non avrei potuto fare.Con questo non voglio dire che i mezzi a Roma siano efficienti, anzi tutt'altro, ma se tutti noi (quelli che possono, ovviamente) provassimo ad abbandonare il concetto che "la macchina è uno strumento necessario per la sopravvivenza" e chiedessimo con forza degli incentivi all'utilizzo dei mezzi (perché i vari governi non hanno fatto altro per anni che incentivare l'acquisto di nuove auto e le amministrazioni comunali non hanno fatto con altrettanta forza un incentivazione all'utilizzo e allo sviluppo dei mezzi pubblici?) probabilmente riusciremmo in poco tempo a dare respiro a questa città soffocata dal traffico e dal suo inquinamento.Dandoci la possibilità, magari, di viverla sta città, e non solamente di sopravvivere.DenunciaTutto*Come dimostra il passaggio del tuo racconto relativo ai blocchi causa doppia fila (l'indispensabile doppia fila del caffè...), il ragionamento torna su uno dei nostri leit motiv: non è vero che i mezzi non funzionano e allora ti tocca prendere l'auto, spesso i mezzi non funzionano PROPRIO PERCHE' hai preso l'auto e li hai ostacolati. Che è molto, molto diverso. Grazie del contributo. Ne aspettiamo altri.-RFS

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